Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
Chiesa

“Appassionato delle parola di Dio e sempre in ricerca”

Le esequie sono state celebrate nel Duomo di Codroipo. “Grazie anche alla sua vivacità intellettuale, aveva una fede sempre in ricerca, che si lasciava interrogare dalle situazioni della vita e delle persone. La grande fonte a cui attingere per nutrire la propria fede, era la Parola di Dio di cui era appassionato e che cercava continuamente di approfondire con la meditazione e lo studio della teologia”, ha detto l’Arcivescovo Mazzocato.

«Preghiamo perché Dio guardi i frutti di fede e di carità che don Luigi ha saputo far maturare durante gli anni di sacerdozio e che ora può consegnare, come servo fedele. al suo Signore nel momento del giudizio finale. Questi frutti li abbiamo conosciuti anche noi frequentando don Luigi e ricevendo da lui qualcosa della sua ricchezza umana e spirituale. Ognuno conserva vivo il suo ricordo personale di questo sacerdote e ha motivo per dire un grazie a Dio per averlo incontrato e un grazie a don Luigi per ciò che ha ricevuto». Così l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, alle esequie di don Luigi Del Giudice, celebrate giovedì 11 maggio a Codroipo. Il sacerdote è spirato lunedì 8 maggio.

Nato a Rivolto il 28 febbraio 1937, è stato ordinato nel Duomo di Codroipo il 28 giugno del 1964. Ha iniziato a prestare servizio, per cinque anni, come cappellano a Precenicco, insegnando religione nel polo scolastico superiore di Latisana. Nel ‘69 e per i tre anni successivi è stato a Majano. Nel 1972 si è trasferito a Udine divenendo collaboratore nella parrocchia di San Gottardo – fino al 1982 – e insegnando religione all’istituto Percoto. Nel 1982 è diventato parroco di Variano, rimanendovi fino al 1995.

Dopo la quiescenza si è trasferito di nuovo a Codroipo, prestando il suo servizio nella parrocchia sia nel ministero della riconciliazione che celebrando quotidianamente la Santa Messa. Ultimamente presiedeva la celebrazione domenicale a Bugnins. È stato, inoltre, assistente ecclesiastico dell’Associazione Maestri Cattolici.

“I confratelli che gli sono stati vicini e lo hanno confortato – ha detto l’Arcivescovo – mi hanno parlato di come don Luigi abbia affrontato la malattia con lucida coscienza e grande forza interiore, com’era del suo carattere; ma, specialmente, con grande fede. Ha chiesto e ricevuto i sacramenti fino all’Unzione degli infermi e al Viatico per avere la forza di stare sulla sua ultima croce in totale comunione con Gesù e morire affidato a lui come per lui aveva voluto vivere i suoi quasi 53 anni di sacerdozio. Per il cristiano il  momento della morte fisica è il suo “dies natalis”, il giorno della nuova nascita. Così l’ha accolta e ha avuto la grazia di viverla don Luigi portando a compimento la comunione di fede e di amore con Gesù crocifisso che era  iniziata con il battesimo e si era approfondita con l’ordinazione sacerdotale”.

“Personalmente – ha proseguito mons. Mazzocato – mi sento di mettere davanti al Signore la fede solida e, insieme, mai scontata che ho sempre intuito in lui. La sua era una fede autentica, ricevuta in famiglia e in parrocchia e coltivata con una fedele vita sacramentale e di preghiera. Insieme, grazie anche alla sua vivacità intellettuale, aveva una fede sempre in ricerca, che si lasciava interrogare dalle situazioni della vita e delle persone. La grande fonte a cui attingere per nutrire la propria fede, era la Parola di Dio di cui era appassionato e che cercava continuamente di approfondire con la meditazione e lo studio della teologia. Questa ricerca e questo continuo arricchimento non nascevano da una curiosità da tenere per sé ma, da vero ministro della Parola di Dio, si sentiva mandato a condividere con le persone quanto aveva profondamente meditato. Nasceva da questa sorgente interiore la sua predicazione sempre preparata e significativa per chi ascoltava. Nasceva la passione educativa che ha coltivato per tanti anni di stimato insegnamento all’istituto magistrale “Percoto”, nell’associazione dei Maestri cattolici e nelle lezioni all’università per la Terza età”.

L’arcivescovo ha poi ricordato la ricchezza spirituale di don Del Giudice, da cui “hanno ricevuto conforto e consiglio tanti penitenti che, nel duomo di Codroipo, hanno trovato in lui un confessore preparato e, insieme, capace di accoglienza e di ascolto dell’animo dei fratelli. Pur sobrio nel modo di presentarsi, don Luigi aveva maturato un animo seriamente attento alle persone, capace di farsi carico delle loro necessità materiali e, specialmente, morali e spirituali, fedele e affidabile nel consiglio”. “Quella parola del suo Signore che don Luigi ha fedelmente meditato e trasmesso lungo tutto il suo sacerdozio abbia ora la grazia di ascoltarla, per così dire, a viva voce da Gesù contemplando la bellezza del suo Volto risorto nella comunione dei Santi”, ha concluso l’Arcivescovo.

L’Arcivescovo ai funerali di don Luigi Del Giudice

Articoli correlati