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Chiesa

Festa a Farla per il nuovo parroco

Grande emozione nella comunità di Farla di Majano per l’ingresso del nuovo parroco, don Emmanuel Runditse, in programma sabato 10 settembre, alle 19, nella chiesa dedicata alla Presentazione di Gesù Cristo al Tempio, alla presenza dell’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato

Grande emozione nella comunità di Farla di Majano per l’ingresso del nuovo parroco, don Emmanuel Runditse, in programma sabato 10 settembre, alle 19, nella chiesa dedicata alla Presentazione di Gesù Cristo al Tempio, alla presenza dell’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. Don Runditse – da marzo 2014 già guida delle comunità di Majano, San Tomaso, Comerzo e Susans – subentra a don Remigio Tosoratti, classe 1924, nativo di Bagnaria Arsa, sacerdote dal 1947 e parroco della frazione di Majano dall’11 novembre 1979, ricordato anche come poeta, scrittore, profondo studioso e conoscitore della storia del territorio (in uno dei suoi ultimi scritti «racconta» la storia della chiesetta dell’Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano), ritiratosi in quiescenza.

Un’eredità che don Runditse, originario del Burundi dove è nato nel 1957 – e dove, dopo essere stato ordinato sacerdote il 18 dicembre 1988, ha guidato «una parrocchia immensa, con ben 28 filiali» –, accoglie con molta gioia e con la prospettiva di un cammino di fede che desidera «condiviso fin da subito» con i parrocchiani. «Essere alla guida di una comunità come pastore – afferma – significa collaborare e questa collaborazione è necessaria da ambo le parti. Mi auguro che ciascuno, con le proprie capacità, sappia porsi al servizio della collettività».

Il Parroco afferma di avere già individuato alcuni ambiti di collaborazione, così come già avviene nelle altre parrocchie da lui seguite. «A mio avviso – spiega –, settori quali la gestione economica e il catechismo dovrebbero essere completamente in mano ai laici». Per don Runditse un cammino percorso fianco a fianco significa anche prevedere «l’intervento dei parrocchiani nelle liturgie di devozione, ad esempio durante le veglie funebri, la recita del Rosario e, laddove ci siano situazioni di attesa del sacerdote. Può infatti capitare – chiarisce – che il parroco sia assente per le più svariate ragioni. Ecco allora che spetta alla comunità farsi carico anche della celebrazione in maniera abituale della Parola di Dio, da non confondersi con l’Eucarestia». E chiarisce: «Certo, è un percorso lungo che richiede impegno da parte di tutti, ma sono convinto che una comunità debba continuare a pregare ed operare anche in assenza del parroco. E se la comunità è attiva, se sempre “respira” al suo interno una atmosfera spirituale, può diventare una buona base per la nascita di vocazioni sacerdotali».

In questo nuovo percorso pastorale – esperienza che già si vive nelle altre quattro parrocchie majanesi –, ampio spazio sarà dedicato al «cammino» a fianco delle nuove generazioni. «I giovani sono positivissimi – osserva – e seguono con entusiasmo e grande coinvolgimento le proposte, laddove sono valide». E racconta che fin dal suo arrivo a Majano ha organizzato i campeggi estivi, sul territorio comunale, esclusivamente in tenda. «Il primo anno hanno aderito 35 partecipanti tra bambini e ragazzi, il secondo 45 e quest’anno, al campeggio svoltosi a Casasola, ben 63 giovani. Per i più grandi, una ventina, ho proposto anche un campeggio itinerante, sempre all’interno del comune. È stata un’esperienza entusiasmante che per alcuni ragazzi si è conclusa, accompagnati da me, con la partecipazione alla Giornata mondiale dei giovani di Cracovia». Anche queste iniziative – così come quella che si svolge in canonica a Majano con gli animatori che assistono i più piccoli nei compiti – «aiutano la comunità a sentirsi comunità e ad andare avanti insieme accompagnati dalla Parola di Dio», conclude don Runditse ().

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