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Cronaca

Due minorenni distese sui binari: «Facciamo selfie»

Le ha sorprese la Polfer di Udine martedì pomeriggio nei pressi di un passaggio a livello della linea Udine-Cividale

“Che cosa ci fate distese tra i binari?” le hanno chiesto incredule gli agenti della Polfer in servizio di vigilanza, martedì 27 settembre verso le ore 16 lungo la linea ferroviaria Udine-Cividale. Incredibile la risposta di due minorenni friulane: “Ci vogliamo scattare dei “selfie” (foto con autoscatto) ad effetto per emulare delle nostre amiche e poi condividere le immagini sui social network”. Purtroppo è arrivata anche in Friuli l’ultima folle moda dei giovanissimi, rispetto alla quale la Polfer annuncia di aver rafforzato i servizi di vigilanza che proseguiranno anche nei prossimi giorni, “come disposto dal ministero degli Interni in in esito ai tragici recenti episodi verificatisi lungo le linee ferroviarie”.

A Lodi, lo scorso febbraio, otto tredicenni hanno sfidato l’arrivo del treno per assicurarsi un selfie ad alto rischio, dunque, ad altissimo potenziale di visualizzazioni. A Perugia, a marzo, un altro giovanissimo ha attraversato ripetutamente i binari in attesa del convoglio, perché, per cinque euro, aveva scommesso con un amico che si sarebbe spostato solo all’ultimo istante. Fino ad arrivare al caso di Napoli: un diciassettenne travolto, mentre con un amico si divertiva a camminare sui binari. Sono le pagine di cronaca a raccontare l’ultima follia dei giovanissimi, il duello contro i treni giocato in stazione come una sorta di rito di iniziazione per dimostrarsi forti e coraggiosi o soltanto vincere la noia. Non più eccezioni legate alla follia di pochi ma segnali di quella che, a giudicare dai dati della Polizia ferroviaria, ormai sembra una vera e propria tendenza. Gli incidenti in ambito ferroviario, nei primi cinque mesi del 2016, hanno registrato un aumento del 37% rispetto allo stesso periodo del 2015. La mortalità è aumentata addirittura del 68%. In crescita del 18% i feriti gravi. Vertiginoso, +200%, l’aumento di vittime tra 30 e 39 anni. In crescita dell’83% quelle tra 20 e 29. Salito dell’80% il dato fino a 19 anni.

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