Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
Cronaca

Festa della Repubblica, mancano i giovani

“Ci troviamo in una cornice di straordinaria suggestione, ma mancano probabilmente i principali destinatari del messaggio che vogliamo inviare in questa celebrazione: i giovani”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, intervenendo alla cerimonia per il 2 giugno al Sacrario di Redipuglia

“Qui al Sacrario di Redipuglia ci troviamo in una cornice di straordinaria suggestione, ma mancano probabilmente i principali destinatari del messaggio che vogliamo inviare in questa celebrazione: i giovani”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, intervenendo alla cerimonia per il 2 giugno al Sacrario di Redipuglia. “Dobbiamo fare capire loro – ha aggiunto – che democrazia e pace devono essere difesi nel quotidiano attraverso l’esempio: se non riusciamo a dare questi segnali allora abbiamo fallito. Oggi qui una parte parte di giovani c’è: è quella in divisa, e incarna quei valori che in un mondo che ha conosciuto la disgregazione di capisaldi etici e morali sono fondamenta. Loro si pongono come esempio da seguire non solo per gli altri giovani, ma per tutta la società”.

“Non dovremmo mai dimenticare che la Repubblica italiana è nata da un grande atto di democrazia popolare”, ha sottolineato a Redipuglia il vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, a margine delle celebrazioni. “Il 2 giugno – ha affermato – è la festa fondante della nostra comunità, e lo è sulla base di un voto liberamente espresso da decine di milioni di persone e per la prima volta a suffragio davvero universale, che ha fatto sì che questo Paese scegliesse un modello democratico. In questo percorso il Friuli-Venezia Giulia ha portato il suo contributo di civiltà e di sangue, patendo prima i travagli del confine orientale e versando poi il suo tributo di vite ai colpi del terrorismo: guardiamo con riconoscenza alle Forze Armate e ai Corpi dello Stato che garantiscono la democrazia e la pace nella sicurezza e siamo protesi a sviluppare le doti migliori della nostra comunità regionale. Nelle prove che abbiamo superato, come in quelle che ci stanno di fronte, siamo sostenuti da una grande fede nella capacità di suscitare energie costruttive, nella volontà di non mollare. Per questo oggi il Friuli-Venezia Giulia festeggia il 2 giugno accanto ai sindaci dei comuni terremotati del Centro Italia, cui giustamente è stato dato l’onore di aprire la sfilata a Roma: i sindaci mantengono un ruolo di centralità straordinaria nei confronti delle nostre comunità; ne interpretano i bisogni e, oltre il mandato affidato con il voto, spesso servono con spirito di volontariato. Si tratta – ha concluso Bolzonello – di un legame su cui regge molto dell’impianto democratico di questo Paese”.

Cerimonia per il 2 giugno al Sacrario di Redipuglia

Articoli correlati