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Sul troi di Aquilee, diari di viaç

Nel libro “Sul Troi di Aquilee”, diario di viaggio in lingua friulana, in occasione dei dieci anni del “Cammino celeste” (edizioni Glesie Furlane, collana “Trois”, ovvero “Sentieri), l’autore Christian Romanini racconta i primi settanta chilometri del cammino, percorsi dal 12 al 15 agosto 2014 (dal Santuario Mariano dell’isola di Barbana a quello di Castelmonte, passando per Grado, Aquileia, Ajello del Friuli, Cormons).

“Un libro che si legge agevolmente, che propone spunti interessanti e non banali; una pubblicazione che arricchisce il Friuli-Venezia Giulia di cui dà una lettura di una terra complessa ma anche avvincente. Riusciamo nell’arco di poche ore e brevi distanze, a visitare luoghi completamente diversi: una ricchezza che non tutte le pari d’Italia possiedono”.  Lo ha affermato il vicepresidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, in occasione della conferenza stampa di presentazione del libro di Christian Romanini “Sul Troi di Aquilee”, diario di viaggio in lingua friulana, in occasione dei dieci anni del “Cammino celeste” (edizioni Glesie Furlane, collana “Trois”, ovvero “Sentieri) che si è tenuta, oggi a Udine, nella sede della Regione.  Una pubblicazione in cui l’autore racconta i primi settanta chilometri del cammino, percorsi dal 12 al 15 agosto 2014 (dal Santuario Mariano dell’isola di Barbana a quello di Castelmonte, passando per Grado, Aquileia, Ajello del Friuli, Cormons).

Una testimonianza che rivendica la bellezza di un modo di viaggiare lento e consapevole, di un turismo “slow” legato alla ricerca di autenticità e di scoperta di luoghi di vita e di storia e dedicato al figlio Lorenzo che, idealmente, l’autore porta sulle proprie spalle “a viodi il Friûl, tiere gjenerose” (a vedere il Friuli, terra generosa).  Nel corso della conferenza stampa è stato spiegato che il 2016 è l'”Anno nazionale dei Cammini”, cammini che si percorrono alla ricerca di se stessi, alla scoperta di paesaggi e piccole località meno note ma ugualmente belle e ricche di proposte. Sentieri che tracciano la storia di un popolo e della sua terra; cammini spirituali che da secoli avvicinano genti di paesi confinanti. L’Iter Aquieliense, meglio conosciuto come “Cammino celeste”, è uno di questi, un importante itinerario religioso internazionale che si snoda fra Italia, Austria e Slovenia e fa convergere i pellegrini dei tre paesi al Monte Lussari, luogo di culto particolare, da secoli meta di venerazione della Vergine Maria. Bolzonello ha posto l’accento su questa forma di viaggio allo stesso tempo antica e attuale, una forma di turismo sostenibile in forte crescita su cui la Regione Friuli Venezia Giulia pone la propria attenzione. I cammini per il vicepresidente toccano non solo aspetti turistici ma hanno anche grande valenza culturale. Il libro è arricchito, inoltre, da cinque “lettere” che Romanini ha ricevuto quale omaggio da cinque amici e rivolte al figlio Lorenzo: pre Tonin Cjapielâr, componente dell’associazione Glesie Furlane, Gabriele Pelizzari, professore presso l’Università Cattolica di Milano, Enos Costantini, curatore editoriale della rivista Tiere Furlane, Paolo Petiziol, console della Repubblica Ceca e presidente dell’associazione Mitteleuropa e pre Roman Michelot, già presidente di Patrie dal Friûl e componente di Glesie Furlane.

“Un libro che si legge tutto d’un fiato – ha sottolineato monsignor Roberto Bertossi, presidente di Glesie Furlane e presente in conferenza stampa assieme a Enos Costantini – ma che può diventare un vademecum per chi intende percorrere un tratto di cammino come pellegrino in questo anno del Giubileo proclamato da Papa Francesco”.  Un’ultima considerazione del vicepresidente ha riguardato, infine, lo spirito con cui l’autore ha scritto questo diario di viaggio: “quello di chi ha il senso di appartenenza per questa terra che ama profondamente e in un’ottica di apertura”.

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