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Politica

Belluno “scippa” Sappada al Friuli

In rivolta il paese cadorino dopo la notizia che il Senato ha rinviato la discussione sul passaggio al Friuli-V.G.

Dopo 8 anni di attesa (il referendum si celebrò nel 2008), per Sappada doveva essere il gran giorno. Oggi il Senato avrebbe dovuto votare il distacco dal veneto ed il ritorno alla madre patria friulana. Ma invece il Governo ha chiesto il rinvio delle discussione. Nelle ore precedenti, infatti, alcuni senatori si erano mossi per far slittare il voto. Tant’è che domani sera, giovedì, alle ore 18, il sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer ha convocato d’urgenza un consiglio comunale straordinario. Ieri, intanto, si è riunito il Consiglio provinciale di Belluno ed ha votato una delibera contro il distacco. Fatto, questo, che ha fatto infuriare i referendari di Sappada. “Ignobile il voto di sindaci che con Sappada nulla c’entrano e che rappresentano la provincia di Belluno in una elezione di secondo grado – commenta Alessandro Mauro, coordinato del Comitato dei referendari – Votando contro la popolazione di Sappada tutta essi hanno dimostrato che noi per loro non siamo nulla, essi hanno dimostrato che per loro Sappada è un “territorio” hanno infatti detto, coloro che hanno votato sì alla porcata voluta dal loro padrone Gianclaudio Bressa, che bisogna tenere uniti “il territorio”; in questa logica è ovvio che i cittadini la loro libertà la loro scelta le loro esigenze non contano nulla. Per questi signori che mai possono essere chiamati rappresentati del popolo in una democrazia, Sappada è “un territorio” secondo me invece Sappada siamo noi, le persone che vivono il territorio e che devono vivere nel territorio ed il territorio non è della provincia ma dei cittadini. Per questi signori noi siamo come le piante gli animali ed il fiume quindi non esistiamo ed il nostro parere ed il nostro voto e le nostre scelte non esistono! Questa è la provincia di Belluno nella quale dovremmo rimanere . Vergognatevi a vita forse un giorno capirete cosa avete fatto”

“Ho votato per il rinvio proposto dal Governo della discussione sul distacco del comune di Sappada dalla regione Veneto, consapevole che una discussione così importante e determinante per quel territorio avrebbe potuto anche non trovare riscontro positivo in Parlamento”. Lo afferma la sen. Laura Fasiolo (Pd). “Ritengo che sia necessario un approfondimento – prosegue in una nota – proprio per non deludere le aspettative della gente che da tempo aspetta il passaggio di Sappada dal Veneto al Friuli. Il rinvio è stato una misura di cautela e di prudenza necessaria per trovare i giusti consensi, perché la volontà popolare che è stata espressa con il referendum va assolutamente rispettata”.

Ma Debora Serracchiani rimanda questa affermazione al mittente: “Io credo che debba essere rispettata la volontà dei cittadini, che sono stati molto chiari e si sono espressi liberamente”. Così la presidente del Friuli-Venezia Giulia ha commentato la decisione del Senato di rinviare la trattazione del disegno di legge. “Sono tanti, tra l’altro – prosegue Serracchiani – i Comuni del Bellunese che hanno già fatto i referendum e si sono espressi nello stesso modo. A questo punto mi chiedo se non sia importante per me invitare l’intero Bellunese a congiungersi sotto la specialità del FVG per mettere insieme il patrimonio straordinario che abbiamo, la nostra montagna e i parchi delle Dolomiti, visto che parliamo di gente che ha lo stesso comune sentire”.

“La volontà popolare non è un optional: la si rispetta o si decida di abrogare le disposizioni referendarie. Non si possono prendere in giro i cittadini: sono anni che si lavora a questo provvedimento, frutto di una ampia e netta volontà popolare,avallata da entrambi i Consigli regionali e ora tradotta in testo chiaro ed equilibrato dalle commissioni parlamentari. Grave se si volesse gettare al macero con un colpo di mano un percorso pienamente legittimo”. Lo dice Isabella De Monte, europarlamentare Pd, vice capodelegazione italiana nel gruppo Socialisti&Democratici, firmataria nel 2013 del disegno di legge per il passaggio del comune di Sappada dal Veneto al Friuli-Venezia Giulia. Per De Monte, “ancor più grave sarebbe se si volesse surrettiziamente aprire la strada alle ambizioni macroregionali dei fautori di un Grande Veneto. Dire che Sappada e il Friuli non hanno granché in comune – prosegue De Monte – significa non conoscere profondamente la storia e i forti legami identitari, culturali e linguistici che uniscono il comune montano al Friuli-Venezia Giulia. Per Sappada e i suoi abitanti – conclude – questo passaggio ha una forte valenza, che non può essere calpestata. Voglio quindi sperare che a Roma si abbia il buonsenso di considerare questo rinvio solo temporaneo e che il Parlamento sia rispettoso del suo ruolo di rappresentanza del popolo”.

“La decisione della Conferenza dei capogruppo di stralciare dall’ordine del giorno dei lavori del Senato il provvedimento sul passaggio di Sappada dal Veneto al Friuli-Venezia Giulia è del tutto incomprensibile”. Così il Senatore del Pd Carlo Pegorer si è espresso in Aula durante la votazione sul nuovo calendario. “Il provvedimento su Sappada era iscritto da tempo nei lavori d’Aula per questa settimana ed era stato licenziato dalla competente Commissione I del Senato seguendo tutte le procedure previste in questi casi dallo stesso dettato costituzionale: in primo luogo, la richiesta del Comune di Sappada e, non da ultimo, la stessa volontà popolare, espressasi con una straordinaria partecipazione favorevole in un apposito previsto referendum”, prosegue il Senatore dem. “In realtà, su questo provvedimento si sono mosse volontà politiche tese, nei fatti, a negare il pronunciamento di quella comunità nel timore che altre località locali venete possano percorrere identiche strade”, continua il Senatore dem. “Inoltre, l’opposizione al passaggio di Sappada al Friuli-Venezia Giulia nasce anche dall’intenzione di grande parte del personale politico veneto di approfittare di una possibile riforma del regionalismo italiano per promuovere la costituzione di una Macroregione a Nordest. In tale modo, si andrebbe a mettere in discussione la stessa specialità del Friuli Venezia Giulia, che si distingue per essere stata riconosciuta Regione speciale dal Legislatore costituzionale proprio per la presenza di minoranze linguistiche, come quella germanofona storicamente presente a Sappada”, conclude il Senatore Pegorer.

“Una decisione vergognosa, che riflette ancora una volta l’incapacità del Partito Democratico di rispettare la volontà popolare.” E’ il commento del capogruppo Lega alla Camera Massimiliano Fedriga al depennamento del passaggio di Sappada al Friuli-Venezia Giulia dall’ ordine del giorno dei lavori al Senato. “Un fulmine a ciel sereno – commenta il deputato – che ci ha lasciati a bocca aperta sia nel metodo che nel merito, visto che fino a poche settimane fa gli stessi partiti di maggioranza si erano pronunciati entusiasticamente rispetto all’estensione dei confini territoriali regionali al sappadino. Oggi invece la bocciatura da parte del Pd è stata doppia, prima in capigruppo e poi in Aula quando, su proposta della Lega Nord, si è votata la riammissione della proposta nell’ordine del giorno. E quel che è più grave forse è la fragilità delle motivazioni: generici ‘ulteriori approfondimenti’, che di fatto rimanderanno la questione a data da destinarsi. Quel che si evince è dunque la diffusa tendenza del Pd a calpestare la volontà popolare, impedendo il compiersi di quel processo di autodeterminazione dei popoli alla base non solo del progetto politico della Lega ma del più elementare principio democratico”, conclude.

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