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Politica

Dalle urne 5 schiaffi al Centrosinistra del Friuli-V.G.

Marchetti si riconferma a Codroipo, Cisint espugna il feudo rosso di Monfalcone con il 62,49% dei suffragi. I “no” alle fusioni a Manzano, Montenars e San Giovanni al Natisone sonora bocciatura per la logica delle Uti

Pessima giornata per il centrosinistra del Friuli-Venezia Giulia, quella di domenica 6 novembre. Dagli elettori arrivano infatti bene 5 “schiaffi” che dovrebbero far riflettere sul prosieguo delle riforme, specie quella che ha introdotto le Uti (Unioni territoriali intercomunali). Non solo l’esito infausto dei ballottaggi (a Codroipo netta riconferma per il sindaco uscente di Centrodestra, Fabio Marchetti, a Monfalcone un vero e proprio tracollo in un feudo storico col sindaco uscente Silvia Altran ferma al 37,51% travolta da Anna Maria Cisint del Centrodestra con il 62,49%), ma anche i referendum consultivi sulle fusioni in 4 comuni (San Giovanni al Natisone, Manzano, Gemona e Montenars) fanno registrare, di fatto, un brusco stop al cammino della riforma degli enti locali firmata dall’assessore Paolo Panontin. In riva al Natisone netta la bocciatura da parte degli elettori di entrambe i comuni (più netto a San Giovanni al Natisone, col 69,37% di “No”, ma forte contrarietà anche a Manzano da parte del 59,72% dei votanti), ma pure l’altra unione viene di fatto bocciata sonoramente dai cittadini di Montenars (con il 68,61% dei “no”), un pronunciamento di fronte al quale, se parole come democrazia e autonomia hanno ancora un significato, nulla dovrebbe contare l’81,55% dei “sì” registrati a Gemona. Le nozze, infatti, si fanno con la volontà di entrambi gli sposi. L’attuale legge regionale, che invece prevede la possibilità di procedere lo stesso con la fusione, ha un sapore autoritario e antidemocratico, come “la Vita Cattolica” aveva già sottolineato quando la norma fu cambiata dal Consiglio regionale dopo altre sonore bocciature delle fusioni da parte dei comuni più piccoli. In questo caso la fusione ha ancora più il sapore di una imposizione, sia per lo squilibrio di popolazione tra i due comuni (11.825 elettori Gemona, appena 976 Montenars), ma anche perché il nuovo Comune si chiamerebbe solo Gemona del Friuli, rendendo palese il carattere di annessione e perdita di autonomia forzata di una piccola comunità vicina. Staremo ora a vedere come si comporterà il Consiglio regionale, a cui spetta di tradurre in legge il volere dei cittadini.

I risultati di Codroipo

Fabio Marchetti (Centrodestra) è riconfermato sindaco con il 54,17% di suffragi, mentre Alberto Soramel (Centrosinistra) si ferma al 45,83%. In virtù di questi risultati Forza Italia avrà 8 seggi in consiglio comunale (occupati da Bruno Di Natale, Tiziana Cividini, Giancarlo Bianchini, Vincenzo De Rosa, Claudio Tomada, Sergio Spada, Annalisa Drì e Flavio Bertolini), la Lega Nord 4 seggi (Antonio Zoratti, Giacomo Mizzau, Fabiola Frizza e Cristian De Cecco), Andrea Nadalini per Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale, Roberto Piccini per “Viviamo Codroipo per il Centrodestra”, Anthony Santelia per “Codroipo nel cuore”, Giacomo Trevisan per “Altre Prospettive”. Per le opposizioni due seggi a testa per il Partito Democratico (Fiammetta Montanari e Nicolò Berti), “Fare comunità” (Maurizio Chiarcossi e Sonia Zanello) e Progetto Codroipo (Carla Comisso e Giorgio Turcati). 

I risultati di Monfalcone

Nella città dei cantieri a fare il miglior risultato in termini di seggi è la Lega Nord (5 seggi), seguita dal Partito Democratico con 4. Due seggi a testa a Forza Italia, Partito Pensionati e alle civiche “Cisint sindaco – Monfalcone sei tu” e “Monfalcone responsabile con i fatti”. Un seggio a testa a Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale, Sinistra per Monfalcone e la civica “La nostra città”.

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