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Politica

Uti: il Tar riconosce ammissibili i ricorsi e li riunifica

I ricorsi dei Comuni “ribelli” contro le Uti vanno riunificati. Lo ha deciso stamane il Tar del Friuli-Venezia Giulia. Secondo le opposizioni di Centrodestra, posticipare l’avvio delle Uti a inizio 2017, togliendo le penalizzazioni ai Comuni, permetterebbe di definire un concreto modello di governance del territorio, in forza della necessità di creare aree omogenee con servizi da gestire in comune 

“Alla luce della decisione assunta oggi dal Tar di ricondurre i diversi ricorsi in un unico procedimento, torna di attualità la nostra proposta, presentata con un Ordine del Giorno con la quale si chiedeva di posticipare l’avvio delle Uti a inizio 2017”. Lo afferma il capogruppo consiliare di Area Popolare/Ncd, Alessandro Colautti, riferendo della decisione sui ricorsi presentati da alcuni Comuni. “E’ quindi prioritario – prosegue Colautti – premettere al tavolo politico già costituito di arrivare a decisioni condivise e organiche anche a quella che sarà la riforma nazionale, e quindi raggiungere gli obiettivi di volontarietà e flessibilità che rappresentano le fondamenta del disegno di riassetto nazionale a cui il ministro Enrico Costa sta lavorando. Posticipare, quindi, l’avvio delle Uti a inizio 2017, togliendo le penalizzazioni ai Comuni, permetterebbe di definire un concreto modello di governance del territorio, in forza della necessità di creare aree omogenee – conclude – con servizi da gestire in comune”.

“La giunta regionale prenda atto della determinante decisione del Tar: faccia un passo indietro e proroghi l’entrata in vigore delle Uti, per una volta metta da parte l’arroganza e ascolti i sindaci”. Questo il duro commento della consigliera della Lega Nord Barbara Zilli insieme al consigliere di FdI-AN Luca Ciriani, che hanno partecipato all’udienza di oggi al Tar a Trieste insieme ai sindaci. “Panontin e la presidente hanno l’occasione per non rendersi ridicoli davanti ai cittadini – dicono ancora Zilli e Ciriani – si attui una scelta di buon senso: per i cittadini ma anche per le casse della Regione. Il rinvio consentirebbe di prendere tempo in attesa di una sentenza definitiva del Tar. Che cosa accadrebbe infatti se poi, ad Uti avviate, il ricorso dei sindaci venisse accolto? Un disastro amministrativo totale”. “Ci auguriamo davvero che la Giunta faccia un passo indietro – dicono – diversamente ci batteremo in tutte le sedi, tavolo politico convocato da Panontin compreso, affinchè si arrivi al rinvio dei termini”  “A tal proposito invieremo oggi stesso una richiesta formale alla Presidente Serracchiani e all’assessore Panontin affinchè si congelino i termini di costituzione delle Uti (15 aprile) e conseguentemente di devoluzione delle funzioni (1 luglio) nonché delle penalizzazioni per i comuni non aderenti; gli inviti già rivolti in tutte le sedi sono caduti nel nulla. Il tavolo politico già convocato per il 29 marzo ha un senso soltanto se la Presidente Serracchiani e l’assessore Panontin accoglieranno questo invito”.  “In caso contrario – concludono Zilli e Ciriani – la presidente Serracchiani si assumerà la responsabilità di aver definitivamente lacerato i rapporti istituzionali con i comuni e creerà la paralisi amministrativa”.

Opposizioni all’attacco: “La Giunta rinvii l’entrata in vigore delle miniprovince

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