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Regione

“Domenica della pacificazione” a Porzus

Celebrato il 72° anniversario dell’eccidio di Porzus. Per la prima volta ha partecipato anche l’Anpi. Secondo la presidente della Regione, Serracchiani, si è trattato di una “giornata storica”. La presenza dell’Anpi, ha detto Serracchiani, è “un gesto che assume un significato di pace e di riconciliazione”.

“La democrazia non è un dono, ma una conquista”: lo ha detto il sindaco di Faedis, Claudio Zani, alla cerimonia ufficiale del 72.mo anniversario dell’eccidio di Porzus, alla quale hanno partecipato per il Governo, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, per la regione Friuli Venezia Giulia, la presidente Debora Serracchiani, e, per la prima volta, anche una delegazione dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), guidata dal presidente regionale, Dino Spanghero. Quella di oggi è stata definita “la domenica della pacificazione” tra i “fazzoletti verdi” della Osoppo e i “fazzoletti rossi” della Garibaldi-Natisone, divisi dalle responsabilità dell’eccidio di Porzus (17 partigiani della Osoppo vennero trucidati dai gappisti comunisti di Mario Toffanin) e in questi decenni sempre divisi alle varie manifestazioni del ricordo della Resistenza. Rossi ha consegnato quattro medaglie ad altrettanti partigiani, mentre Serracchiani ha sottolineato l’importanza della cessione delle malghe di Porzus in comodato d’uso all’Associazione partigiani Osoppo (Apo) per la loro valorizzazione. La manifestazione si è conclusa con la celebrazione della messa da parte di don Gianni Arduini nella frazione Canebola di Faedis.

La commemorazione di Porzus si configura come un momento di sintesi importante dei valori propri della Resistenza ancora attuali, anzi, oggi ancora più da rappresentare verso i giovani e una società che deve sentire la responsabilità rinnovata nella tutela dei valori fondamentali di libertà, democrazia e giustizia sociale, che sono stati la grande eredità che la Resistenza ha consegnato a un’Italia democratica e repubblicana alle generazioni future. E’ il commento – riferisce il Consiglio Regionale – del Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop. Il riconoscimento della Osoppo quale custode del patrimonio nazionale delle malghe di Porzus – ha concluso Iacop – e la partecipazione oggi alla cerimonia anche da parte dell’Anpi, segnano un momento alto della condivisione di questi valori e del comune impegno della loro trasmissione alla società di oggi.

“Senza nascondere una realtà storica che esiste, tutta la resistenza racchiude in se i valori fondamentali della nostra costituzione, gli stessi valori che sono di riferimento al paese”, ha detto il sottosegretario alla Difesa, on. Domenico Rossi. Rossi – informa una nota – ha ricordato le parole dell’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che definì l’eccidio di Porzus, “una zona d’ombra del movimento di liberazione”, e ha evidenziato che “la celebrazione di oggi assume un significato ancora più profondo, dovuto dal ricongiungimento tra l’associazione Partigiani Osoppo e l’associazione nazionale Partigiani d’Italia, che dopo anni di disaccordi, per la prima volta, hanno reso omaggio assieme alle vittime di Porzus”. “Il Governo – ha concluso Rossi – ha il dovere istituzionale di essere presente in cerimonie come questa, perché si possano mandare messaggi positivi a tutto il Paese”, ha concluso il Sottosegretario Rossi, “un Paese, l’Italia, che ha un’anima fatta di valori, solidarietà e giustizia sociale”.

“Una giornata storica”: è la definizione che la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, ha attribuito alle cerimonie per la commemorazione dell’eccidio di Porzus. La presenza dell’Anpi, ha detto Serracchiani, è “un gesto che assume un significato di pace e di riconciliazione”. Serracchiani – riferisce la Giunta regionale – ha parlato anche di un evento, quello dell’eccidio, “che ha segnato in modo indelebile questi luoghi, imprimendo una duratura e sofferente traccia in quella che vorrei chiamare la coscienza del Movimento di Liberazione”. Riferendosi poi alla complessità di quanto accaduto in quegli anni nelle terre del confine orientale Serracchiani ha detto che in quei momenti “anche la cognizione chiara di cosa significasse “difendere la Patria” è stata in alcuni casi smarrita”. Da allora, ha ricordato Serracchiani, Porzus “ha scavato un solco durato decenni tra le associazioni partigiane italiane e tra la stessa popolazione del Friuli”. Un muro che ha cominciato ad infrangersi nel 2001, quando alcuni dei protagonisti di allora si ritrovarono alle malghe per un gesto di riconciliazione.

Non è mancato da parte della presidente un riconoscimento all’Associazione partigiani Osoppo (Apo) per esser stata in tutti questi anni “custode della memoria storica”, attraverso atti concreti, come la posa di lapidi commemorative e l’acquisto dei fabbricati dove si svolse l’eccidio, oltre che di alcuni terreni circostanti, e provvedendo a realizzare le necessarie opere di manutenzione, compresa la sistemazione della viabilità di accesso. Proprio grazie all’attività di conservazione e divulgazione del ricordo svolta dall’Apo la Regione, con delibera del 20 gennaio 2017, ha dichiarato le Malghe di Porzus “Bene di interesse storico-culturale”. E in virtù della collaborazione con le Comunità locali e l’Apo, l’Amministrazione regionale ha sottoscritto un Protocollo di intesa che regola gli impegni di ciascuna delle parti coinvolte (Regione, Provincia di Udine, Associazione Partigiani Osoppo e Comune di Faedis) nell’attività di tutela e valorizzazione del compendio delle Malghe di Porzus. Dopo aver evidenziato l’importante ruolo divulgativo dei pannelli informativi che saranno installati nel luogo dell’eccidio, la presidente Serracchiani ha voluto ringraziare l’Apo e l’Anpi “perché – ha detto – mi avete resa partecipe dell’inizio di un nuovo cammino delle associazioni partigiane, all’insegna del dialogo e della comprensione. Tutta la comunità regionale – ha concluso – ha bisogno di esempi come il vostro”.

Serracchiani: “Giornata storica”

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