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Regione

I piccoli comuni chiedono aiuto

I sindaci dei piccoli comuni del Friuli chiedono che la legge a sostegno dei municipi con meno di 5000 abitanti, varata dal Parlamento, possa essere applicata anche qui. Emerge nel servizio di copertina del settimanale La Vita Cattolica, questa settimana in edicola.

I sindaci dei piccoli comuni del Friuli chiedono che la legge a sostegno dei municipi con meno di 5000 abitanti, varata dal Parlamento, possa essere applicata anche qui. Emerge nel servizio di copertina del settimanale La Vita Cattolica, questa settimana in edicola. Infatti la legge approvata a Roma non è immediatamente applicabile in Friuli, essendo la nostra una regione a statuto speciale, una situazione paradossale, dal momento che la specialità – che dovrebbe valorizzare le autonomie – in questo caso le penalizza. La Regione, però, in questi giorni sta lavorando per capire se sia possibile recepirla. Se deciderà di farlo, dovrà comunque utilizzare fondi propri. I sindaci friulani auspicano che possa venire applicata anche qui. E denunciano la difficile condizione in cui si trovano le loro amministrazioni, soprattutto la carenza di personale, che impedisce perfino di seguire le pratiche per accedere ai finanziamenti pubblici e quindi di garantire sviluppo. 

Tra le varie misure, la legge consente ai piccoli comuni, anche in forma associata, di istituire centri multifunzionali in cui concentrare la fornitura di una ppluralità di servizi per i cittadini (in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale. Possono essere inoltre individuate, all’interno del perimetro dei centri storici, zone di particolare pregio, dal punto di vista della tutela dei beni architettonici e culturali, da riqualificare. La legge, inoltre, porta la banda ultralarga e promuove l’e-government, favorisce, con differenti modalità (utilizzo di reti telematiche già esistenti, convenzioni con società Poste italiane), l’utilizzo dei servizi postali. Si prevede inoltre anche la possibilità dei piccoli comuni di affidare a Poste italiane la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa – in tutti i piccoli comuni sarà dunque attivo uno sportello postale – e agevolazioni fiscali. 

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