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Terremoti: 900 mila euro per perizie in 22 Comuni

I progetti abbracciano un’ampia zona, non solo nel «cratere» del 1976 ma anche zone limitrofe fino alla pianura friulana friulana. Anzi, anche Trieste (zona di bassa sismicità) ha la sua “fettina” di torta: 30 mila euro per il magazzino 26 del Porto Vecchio della città giuliana

Sono 22 i Comuni che potranno beneficiare di un contributo regionale a sostegno delle spese per l’affidamento di consulenze tecniche in ambito antisismico (nell’allegato l’elenco completo dei progetti). A beneficiarne gli enti municipali di Forni Avoltri, Povoletto, Dogna, Azzano X, Codroipo, Preone, Ajello del Friuli, Chiusaforte, Zoppola, Moggio Udinese, San Vito al Tagliamento, Pordenone, Treppo Grande, Trieste, Ampezzo, Gemona del Friuli, San Giorgio di Nogaro, Prepotto, Ronchis, Brugnera, Ragogna e Ovaro. “Si tratta del terzo riparto del fondo costituito dalla Regione per dare agli enti locali gli strumenti finanziari per avviare indagini sulla sicurezza strutturale degli edifici, attualmente inadeguati rispetto ai parametri stabiliti dalle norme tecniche vigenti per le costruzioni in zona sismica” ricorda l’assessore alle Infrastrutture e territorio del Friuli-Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro. L’attuale riparto tra i 22 Comuni ammonta a poco meno di 900 mila euro e si aggiunge ai precedenti riparti di 1,3 milioni a copertura di 34 domande. Vengono così soddisfatte tutte le domande pervenute da parte degli enti locali fino al 13 febbraio. Gli edifici interessati dalle verifiche strutturali sono principalmente scuole comunali, strutture sportive, municipi, oltre ad edifici comunali polifunzionali. “All’esito di queste verifiche gli enti locali – conclude Santoro – potranno sapere se gli edifici richiedono o meno degli interventi edilizi di rafforzamento e conseguentemente sviluppare le progettazioni necessarie all’avvio dei lavori e per ottenere finanziamenti nazionali o regionali”.

Tra tanti servizi pubblici essenziali finanziati, come edifici scolastici e case di riposo, fa eccezione (sia per la tipologia che per la collocazione geografica), il finanziamento di circa 30 mila euro al Magazzino 26, il più grande del Porto Vecchio di Trieste, recentemente restaurato (ma evidentemente non con tutti i più aggiornati crismi di antisismicità) per diventare una location idonea per il lancio di nuovi prodotti, dalle serate di gala alle sfilate di moda ai concerti, produzioni televisive, eventi fieristici, spot pubblicitari e mostre d’arte. In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Magazzino 26 è stato scelto da Vittorio Sgarbi per ospitare il Padiglione Friuli Venezia Giulia della 54ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Anche su questioni tipicamente friulane, come il terremoto, il capoluogo giuliano riesce a ritagliarsi la sua “fettina” di torta per perseguire gli obiettivi strategici della città, come la ristrutturazione del Porto Vecchio.

È il terzo stanziamento per la sicurezza degli edifici pubblici. L’ok dalla giunta regionale

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