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Cronaca

Coccau, si rischia il “muro contro muro”

Se il governo austriaco farà ai confini del Friuli come al Brennero, secondo il sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni, l’Italia dovrebbe fare lo stesso con i profughi in uscita dalla Carinzia. Dall’inizio dell’anno, soprattutto in treno (il 90%) ne sono stati identificati ben 1744

“La blindatura del confine con l’Italia, a Tarvisio, da parte dell’Austria, dopo il ‘muro’ del Brennero, è più di una preoccupazione”. Lo sottolinea Il sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni, dopo che una delegazione del Ministero dell’Interno di Vienna ha fatto un sopraluogo, nel vicino Comune di Arnoldstein, per verificare alcuni stabili dove realizzare un centro di identificazione ed un presidio di polizia, al confine, lungo la statale e nei pressi dell’autostrada. “Si tratta di misure, se verranno confermate – spiega Carlantoni – che serviranno a respingere in Italia i profughi all’ingresso, mentre ovviamente verrebbero lasciati liberi i richiedenti asilo in uscita dal paese. Per cui – aggiunge il sindaco – noi, qui a Tarvisio, dovremmo fare altrettanto”. Dall’inizio dell’anno sono stati rintracciati 1744 profughi in uscita dall’Austria, il 90% in treno, e solo 450 sono stati trovati nelle condizioni di essere respinti, in particolare perché provenivano dal territorio di Vienna o avevano già presentato richiesta di asilo in un altro Paese dell’Ue. “Se questi sono i dati della stagione invernale, immaginarsi – conclude il sindaco – che cosa accadrà in quelli estivi. In ogni caso, la sospensione di Schengen, che mi pare la tentazione dell’Austria sarebbe la sconfitta dell’Europa”.

Se l’Austria blocca i profughi l’Italia farà altrettanto?

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