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Rivoli Bianchi, brillamento concluso, le proteste no

Si è conclusa stamani, al poligono nei pressi di Tolmezzo, l’operazione, iniziata il 10 marzo, di disinnesco degli ordigni esplosivi della prima guerra mondiale, rinvenuti negli scorsi mesi in vari Comuni della provincia di Udine. Circa 200 persone e 8 sindaci avevano preso parte martedì 14 marzo ad un presidio per dire No al permanere delle servitù militari in Carnia

Si è conclusa stamani, in anticipo sui tempi previsti, l’operazione coordinata dalla Prefettura, iniziata il 10 marzo di disinnesco degli ordigni esplosivi della prima guerra mondiale, rinvenuti negli scorsi mesi in vari Comuni della provincia di Udine, e posti in sicurezza dalle Forze dell’ordine in attesa. Si sospettava presenza di gas tossici nel caricamento degli ordigni (in due di essi è stata rilevata), tra i quali numerose granate e si è dovuta individuare un’area del diametro di 1600 metri per rispettare i protocolli di sicurezza. Grazie all’ intervento del Centro Tecnico Logistico Interforze (Ce.T.L.I.) Nbc di Civitavecchia e del 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine, gli ordigni sono stati caricati su un convoglio militare che li ha trasportati al poligono di addestramento militare di Rivoli Bianchi a Tolmezzo, dove intanto era stata realizzata una struttura provvisoria, per farli brillare. Il Comune di Tolmezzo ha informato la popolazione del divieto di transito nell’area delle operazioni (3 ore al giorno 14, 15 e 16 marzo, senza bisogno di evacuare alcuno). In Friuli si rinvengono in media 150 ordigni residuati bellici ogni anno. L’ultima operazione del genere svoltasi a Tolmezzo era avvenuta nel 2008.

Circa 200 persone avevano preso parte martedì 14 marzo al presidio promosso lungo la strada comunale Betania-Illegio, a Tolmezzo, per dire No all’utilizzo del poligono di tiro dei Rivoli Bianchi quale sito per la neutralizzazione di ordigni e residuati bellici, e al contempo per dire No al permanere delle servitù militari in Carnia.Accanto al sindaco del Capoluogo carnico Francesco Brollo erano presenti diversi sindaci del territorio (Amaro, Ampezzo, Cavazzo, Cercivento, Socchieve, Villa Santina e Verzegnis), amministratori locali, rappresentanti di associazioni ambientaliste, Cai, partiti e movimenti politici, semplici cittadini. I manifestanti scesi in strada dopo aver intonato cori e slogan contro le azioni di brillamento, hanno formato un corteo per ritardare l’accesso dei mezzi militari al poligono.A controllare lo svolgimento pacifico della manifestazione Digos, Carabinieri e Polizia.

«A prescindere dalla portata e dalla qualità degli ordigni che saranno inertizzati – aveva dichiarato il sindaco Brollo – riteniamo in ogni caso non più tollerabile per il nostro territorio e per l’intera Carnia una servitù militare di questo tipo, specialmente adesso che è stata chiusa l’ultima caserma attiva, la Cantore di Tolmezzo, con il trasferimento degli Alpini a valle. A fronte di un disimpegno dello Stato, con la chiusura del Tribunale, della Procura della Repubblica di Tolmezzo e delle Caserme, non sia socialmente accettato e accettabile dalle nostre comunità il peso delle servitù militari con tutto ciò che comporta, non da ultimo ad esempio a Tolmezzo, con la prossima chiusura dei più popolari sentieri che portano al Monte Amariana in occasione delle esercitazioni che si terranno in più giorni (26 in tutto) a maggio e a giugno».

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