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Cronaca

Unioni gay, i sindaci non potranno opporsi

Sei i primi cittadini faranno obiezione di coscienza, dovranno essere sostituiti nella trascrizione sui registri dell’anagrafe da una ampia platea di funzionari pubblici: lo ha deciso il Consiglio di Stato. Le trascrizioni partiranno dal prossimo 5 dicembre

Parere favorevole del Consiglio di Stato al decreto sui registri per le unioni civili, conseguenza dell’approvazione della legge Cirinnà che ha aperto le porte alle unioni civili tra le persone dello stesso sesso. Molti i sindaci che avevano annunciato, all’indomani della decisione del Parlamento, che avrebbero fatto obiezione di coscienza alle “unioni gay”. Il decreto attuativo emanato dal governo ora però gli spiazza. Il nodo di eventuali obiezione di coscienza dei sindaci é superata dal fatto che il testo parla di ufficiale di stato civile la cui platea è molto ampia, è stato spiegato in conferenza stampa. Il tema delle trascrizioni era stato molto incandescente anche in Friuli prima dell’approvazione della legge Cirinnà, dopo le trascrizioni, effettuate dai sindaci di Udine e Pordenone, sui registri delle anagrafi di matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero.

I contenuti del parere sul decreto che regola il regime transitorio di trascrizione delle unioni civili nei Registri di stato civile sono stati illustrati dal consigliere Franco Frattini che presiede la sessione consultiva sui provvedimenti legislativi. “Il Consiglio di Stato – ha detto Frattini – accende la luce sull’attivazione di un diritto che si fonda sull’art.2 della Costituzione, il quale indica l’unione della coppia come una formazione sociale da tutelare”. Quattro gli elementi fondamentali segnalati: “c’è un diritto assoluto dei partner alla trascrizione nei registri – ha detto Frattini – che il decreto tutela con la formula ‘Ufficiale di stato civile’ e questo evita che, attraverso dichiarazioni di coscienza individuale, si possa non dar corso all’attuazione. Non solo i sindaci, infatti, possono trascrivere le unioni ma possono delegare altre figure che rivestono altra qualifica. La platea è molto ampia e si evita il rischio che si paralizzi l’attuazione della normativa”. Il Consiglio di Stato suggerisce inoltre che vengano varati insieme il decreto sui Registri e quello che deve emanare il ministero degli Interni relativo alle formule da usare. “”Sarà così possibile in 15 giorni registrare la prima unione civile”, rileva Frattini. Un suggerimento che arriva dal Consiglio di Stato è quello di sottoporre al parere del garante della privacy, da qui a dicembre, l’impianto complessivo delle norme in materia dal momento che vengono utilizzati dati sensibili. Infine, un ulteriore appello ad adottare nei termini i decreti attuativi e a non perdere la scadenza indicata del 5 dicembre prossimo: “una cosa è un registro disposto con un provvedimento d’urgenza, altra è disciplinare un’intera situazione – ha detto Frattini – da qui il consiglio a compiere un monitoraggio sul funzionamento del decreto e il suggerimento a produrre circolari informative”.

Il decreto attuativo della legge Cirinnà considerato legittimo

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