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Il Papa all'Angelus: "Imparate a memoria le opere di misericordia"

All'Angelus distribuito il Vangelo di Luca tascabile

Il Papa all'Angelus: "Imparate a memoria le opere di misericordia"

“Miseria e misericordia, una di fronte all’altra”: Papa Francesco all’Angelus di oggi,domenica 13 marzo, commenta l’episodio evangelico della donna adultera e sottolinea: “Dio  non vuole mai la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Parla delle pietre, che gli accusatori non scagliano, come di possibili “armi” contro la donna ma anche contro Gesù. Poi, il dono dei Vangeli tascabili e il pensiero forte del Papa ai nonni che lo distribuiscono in Piazza e a tutti i nonni che trasmettono la fede.  

Miseria e misericordia

“Tra la misericordia del Figlio di Dio e la violenza, la rabbia dei suoi accusatori”: così nelle parole di Papa Francesco si trova la donna sorpresa in adulterio e trascinata da scribi e farisei, in un episodio evangelico che – ha detto il Papa “è tanto bello, mi piace tanto leggerlo e rileggerlo” -. La portano di fronte a Gesù – spiega Francesco – non per chiedere il suo parere, ma per tendergli un tranello. “Se Gesù seguirà la severità della legge, approvando la lapidazione della donna, perderà la sua fama di mitezza e bontà che tanto affascina il popolo; se invece vorrà essere misericordioso, dovrà andare contro la legge, che Egli stesso ha detto di non voler abolire ma compiere”.

Respingere la violenza dell'impulsività

Il Papa a braccio parla di “gente cattiva” e commenta quella che definisce la “cattiva intenzione” degli accusatori. Spiega che Gesù, compiendo il “gesto misterioso” di chinarsi e scrivere con il dito per terra “invita tutti alla calma, a non agire sull’onda dell’impulsività, e a cercare la giustizia di Dio”. Il Papa dice: “Forse faceva disegni, alcuni dicono che scriveva i peccati dei farisei … mah … scriveva”.   Poi, “la risposta   che – ricorda Francesco - spiazza gli accusatori”: “Disarmandoli tutti nel vero senso della parola: tutti deposero le “armi”, cioè le pietre pronte ad essere scagliate, sia quelle visibili contro la donna, sia quelle nascoste contro Gesù. E mentre il Signore continua a scrivere per terra, gli accusatori se ne vanno uno dopo l’altro, incominciando dai più anziani, più consapevoli di non essere senza peccato. Francesco aggiunge a braccio: l’espressione “a testa bassa” e ricorda: “Quanto bene ci fa essere consapevoli che anche noi siamo peccatori! Quando sparliamo degli altri e tutte queste cose che tutti noi conosciamo, eh?” Chiede coraggio: “E quanto bene ci farà avere il coraggio di far cadere a terra le pietre che abbiamo per scagliarle contro gli altri, e pensare un po’ ai nostri peccati."  

Noi non siamo il nostro peccato

“Rimasero lì solo la donna e Gesù: la miseria e la misericordia, una di fronte all’altra”, dice Francesco. “E questo, quante volte accade a noi quando ci fermiamo davanti al confessionale, con vergogna, per far vedere la nostra miseria e chiedere il perdono?” E spiega: “basta lo sguardo pieno di misericordia e di amore, per far sentire a quella persona – forse per la prima volta – che ha una dignità: che lei non è il suo peccato, che può cambiare vita, può uscire dalle sue schiavitù e camminare in una strada nuova”. Dunque l’insegnamento per tutti: “Quella donna rappresenta tutti noi, peccatori, cioè adulteri davanti a Dio, traditori della sua fedeltà”. La sua esperienza – ci ricorda Papa Francesco - rappresenta la volontà di Dio per ognuno di noi: non la nostra condanna, ma la nostra salvezza attraverso Gesù. La sentenza di Dio: “Non voglio che tu muoia, ma che tu viva”. “Dio non ci inchioda al nostro peccato, non ci identifica con il male che abbiamo commesso. Abbiamo un nome, e Dio non identifica questo nome con il peccato che abbiamo commesso.” Dio vuole – spiega Francesco - che la nostra libertà si converta dal male al bene, e questo è possibile con la sua grazia.” La richiesta di aiuto a Maria, perchè ci aiuti ad affidarci completamente alla misericordia di Dio, per diventare creature nuove.

Vangelo di Luca tascabile in regalo

Dopo la preghiera mariana, il saluto ai presenti, in particolare a tanti gruppi quelli  provenienti da Roma, dall’Italia e da diversi Paesi. E poi il riferimento al dono del Vangelo tascabile distribuito gratuitamente dai volontari del Dispensario pediatrico Santa Marta in Vaticano, con alcuni anziani e nonni di Roma.  Si tratta del Vangelo di Luca, l’evangelista che riporta le parole di Gesù: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”, da cui è tratto il tema dell’ Anno Giubilare.

"Imparate a memoria le opere di misericordia"

Il Papa aggiunge: ”E alla fine, nella pagina 123, ci sono le sette opere di misericordia corporale e le sette opere di misericordia spirituali: ma, sarebbe bello che le imparaste a memoria, così è più facile farle!” L’invito di Papa Francesco: “Vi invito a prendere questo Vangelo e a leggerlo ogni giorno; così la misericordia del Padre abiterà nel vostro cuore e potrete portarla a quanti incontrate…….”. C’è anche un’indicazione precisa per i volontari, che esprime l’attenzione speciale di Francesco a non dimenticare nessuno: “E a voi, i volontari, i nonni, le nonne che distribuirete il Vangelo, pensate alla gente che è in Piazza Pio XII – si vede che non è potuta entrare – che anche loro ricevano questo Vangelo.” L’augurio a tutti di “una buona domenica” e la consueta richiesta: “Per favore, non dimenticate di pregare per me”. “Buon pranzo e arrivederci!” 

Fonte: Comunicato stampa
Il Papa all'Angelus: "Imparate a memoria le opere di misericordia"
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