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Cultura

Css-Fvg e Accademia degli Artefatti-Roma si fondono

Presentato l’accordo, insieme al concept di Blossoms/Fioriture. E il Css rinnova la direzione artistica

Il Css Teatro stabile di innovazione del Fvg, con sede a Udine, e Accademia degli Artefatti, la compagnia romana fondata nel 1991 dal pluripremiato regista Fabrizio Arcuri, si sono uniti da quest’anno per diventare un unico Centro di produzione teatrale. La fusione, realizzata grazie a un accordo sostenuto e riconosciuto dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, è stata presentata oggi a Udine, insieme a qualche anticipazione sul progetto Blossoms/Fioriture, l’inedito progetto del nuovo collettivo artistico.

“L’unione – hanno spiegato gli artefici dell’operazione – ha determinato anche un nuovo assetto della direzione artistica del Css, storicamente espressione di un collettivo di persone, e in cui da quest’anno fa il suo ingresso lo stesso Fabrizio Arcuri, unendosi agli attuali co-direttori artistici Css Alberto Bevilacqua, Rita Maffei, Fabrizia Maggi e Luisa Schiratti”. Un passo, è stato sottolineato, “che permetterà alle due realtà e strutture una nuova fase di sviluppo e crescita e che è il traguardo di un percorso di collaborazione intrapreso negli ultimi 10 anni, per arrivare alle più recenti co-produzioni e produzioni di spettacoli che portano la firma del regista Fabrizio Arcuri”. “Lavorare insieme sull’allargamento degli immaginari collettivi – ha commentato Arcuri – significa lavorare sulla visione di un futuro comune, significa collaborare alla costruzione del futuro che si può scegliere di realizzare”.

Illustrato oggi anche “Contatto 365 – Blossoms/Fioriture, un “piano d’azione” che ha il respiro di un intero anno, nonché “un concept simbolico per lo spirito di rinascita che il Css contribuirà a riportare nella vita artistica e culturale, con creatività e sensibilità per l’innovazione”. Il progetto si integrerà con il cartellone di UdinEstate 2020, per quanto riguarda l’avvio dei prossimi mesi, offrendo alcuni momenti di qualità artistica e di sicuro interesse per il pubblico, con il coinvolgimento di artisti e compagnie del territorio, italiani e internazionali. In campo da luglio e fino a dicembre 2020, “avrà uno sguardo dedicato alla città”.

In attesa del dettaglio del programma, che verrà presentato nei prossimi giorni, gli organizzatori hanno anticipato l’evento di apertura, creato da Mario Martone a partire dal testo teatrale di Bernard Marie Koltès, “Nella solitudine dei campi di cotone”, e ospitato dal 10 luglio nell’ex Chiesa di San Francesco. Si tratta di un’installazione abitabile in forma di labirinto, riallestita per l’occasione da Fabrizio Arcuri, all’interno della quale riecheggia il racconto del testo di Koltès, con le voci inconfondibili di Claudio Amendola e Carlo Cecchi.

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