"L'aggressività delle aziende turche ci preoccupa"
Paolo Fantoni: "Bruxelles difenda gli interessi europei"

“La Turchia sta aggredendo il mercato europeo e questo sta interessando molti settori produttivi italiani, con elementi di competitività fiori controllo. Vorremmo condividere questa problematica a livello multi settoriale e portarla a Bruxelles perché possa essere oggetto di una più attenta analisi della politica di difesa degli interessi produttivi e del lavoro europei”. Lo ha detto oggi a Udine Paolo Fantoni, presidente dell’omonimo Gruppo, top player internazionale nella produzione di pannelli in MDF e truciolare e nel panorama dei mobili per ufficio, a margine del forum Open Dialogues for Future organizzato dalla Cciaa Pordenone-Udine e Fondazione Ambrosetti.
“Le politiche monetarie di Erdogan che vedono concentrare l’attività produttive finanziata da tassi di interesse al 20% ma con un’inflazione reale del Paese all’80% - ha spiegato Fantoni - consentono alle aziende turche una forte aggressività estera. Indebitandosi al 20% gli imprenditori possono lucrare di una prospettiva di incasso vendendo in valuta estera - ha aggiunto il presidente del Gruppo con sede a Osoppo - che permette loro di avere un 60% di differenziale su base annua”. “La stessa Commissione europea riesce a fare poco per contrastare questa politica - ha continuato Fantoni - essendo le logiche del controllo del dumping europeo basate sull’analisi dei fattori di costo e non sulle politiche monetarie. Inoltre - ha concluso -, la politica industriale turca finanzia a fondo perso l’80% dei costi di trasporto per le vendite dei manufatti in tutto il bacino del Mediterraneo, e questo per prodotti a basso valore unitario rappresenta un differenziale competitivo che sicuramente inizia per noi a essere preoccupante”.
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