Edilizia: Confindustria Udine, mancano figure professionali
I giovani formati nelle scuole non bastano a coprire la domanda delle aziende

Le figure professionali formate dalla Scuola edile di Udine trovano un'occupazione ancor prima di completare il ciclo di studi, ma non bastano a soddisfare la domanda delle imprese. Il dato è emerso nel corso di una visita che il direttore generale di Confindustria Udine, Michele Nencioni, ha effettuato alle strutture del Cefs (Centro edile per la Formazione e la Sicurezza) e della Cema (Cassa edile di mutualità ed assistenza) di Udine, enti bilaterali a gestione paritetica tra organizzazioni imprenditoriali ed organizzazioni sindacali. Lo si è appreso attraverso una nota dell'associazione degli industriali, nella quale si segnala che "i giovani qualificati come operatori edili a giugno 2019 sono stati 10 e hanno potuto scegliere tra 40 aziende candidate ad assumerli".
"Anche i 12 allievi del corso IFTS di istruzione e formazione tecnica superiore di 800 ore "tecniche di organizzazione e gestione del cantiere edile con il BIM - prosegue la nota -, terminato a luglio 2019, hanno tutti trovato lavoro. E il numero dei nuovi iscritti, anche in prospettiva, non è adeguato a colmare questo disallineamento tra i profili formati e quelli richiesti". Nencioni, accompagnato dal responsabile di Ance Udine Aurelio Di Giovanna, è stato ricevuto da Angela Martina e Loris Zanor, rispettivamente presidente e direttore del Cefs. Nel corso dell'incontro, è stato individuato l'obiettivo di "una stretta collaborazione tra le attività formative di Confindustria Udine e del CEFS nelle materie complementari di rispettivo interesse e l'impegno ad individuare ulteriori ambiti di complementarietà".
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