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Regione

Confcommercio Fvg: agenda folle sulla “fase 2”

Da Pozzo: «La politica deve certamente seguire le indicazioni della scienza, ma adeguarle al contesto. E il contesto oggi, per quel che riguarda il Fvg, è quello di un territorio in cui contagio è sempre rimasto sotto controllo»

“Un’agenda folle sulla fase 2. Il ritardo con cui si intende far riaprire negozi, pubblici esercizi e professioni del terziario è inaccettabile”. Lo afferma in una nota il presidente di Confcommercio Fvg, Giovanni Da Pozzo, a nome dei presidenti territoriali di Gorizia, Pordenone e Trieste,  trovando “incomprensibile una previsione di riapertura il 18 maggio per le attività commerciali e il 1 giugno per bar e ristoranti”.

“Confidavamo che il governo tenesse conto di una situazione economica sotto gli occhi di tutti e invece è emersa l’inadeguatezza di una politica che si fa dettare la linea della comprensibile prudenza delle commissioni sanitarie – sostiene Da Pozzo -. La politica deve certamente seguire le indicazioni della scienza, ma adeguarle al contesto. E il contesto oggi, per quel che riguarda il Fvg, è quello di un territorio in cui, grazie alla buona gestione di Massimiliano Fedriga e del suo vice Riccardo Riccardi, e alla responsabilità dei cittadini, il contagio è sempre rimasto sotto controllo. Ci pare insensato che venga negato alle nostre imprese di ritornare a lavorare, in tutta sicurezza e con ogni precauzione, come siamo pronti a fare”.

Per evitare uno scenario catastrofico, incalza Confcommercio Fvg, “facciamo appello al presidente Fedriga perché faccia valere a Roma le ragioni di un territorio che può e deve poter riaprire negozi e bar prima delle date fissate dal governo. Ci batteremo con ogni mezzo per evitare che l’incapacità della politica nazionale di prendere decisioni coraggiose e commisurate alla situazione sanitaria nelle diverse regioni si traduca in un disastro sociale ed economico”.

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