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Regione

Coronavirus, in Fvg situazione sotto controllo

Fedriga: pochi casi nelle discoteche. “Non c’è dubbio che ci sia un aumento dei numeri, ma è altrettanto vero che il sistema sanitario, parlo di ricoveri e terapie intensive, è assolutamente libero”. La questione più delicata, secondo il presidente Fvg, è la ripartenza della scuola. Sul trasporto studenti “non ci sono alternative alla piena capienza dei mezzi”

La ripartenza della scuola “è la parte più delicata. Abbiamo visto 100 scuole chiuse in Germania. E’ chiaro che sulla situazione si deve prestare la massima attenzione. Per noi, anche se non abbiamo la competenza, è indispensabile aprire le scuole, servono però regole molto chiare perché prima di tutto bisogna tutelare i bambini e la loro salute”. Lo ha affermato il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, parlando dell’avvio dell’anno scolastico a margine di un incontro. E per quanto riguarda il nodo trasporti, ha aggiunto, “non ci sono alternative” alla piena capienza dei mezzi. “Non chiediamo nemmeno soldi, che sia chiaro: ci mandino dal Commissariamento nazionale mezzi e persone per fare il trasporto pubblico, perché non bastano i soldi. Ci servono mezzi e persone per portare gli studenti in giro. E’ inutile riaprire le scuole e poi non portarvi i ragazzi”. “A Trieste – ha concluso – il tpl funziona al 100%” della capienza “e non ho visto un aumento poderoso di contagi in città. Vuol dire che con quelle regole, se vengono rispettate, il tpl può essere utilizzato a piena capienza”.

In Friuli Venezia Giulia “la situazione è sotto controllo”, secondo il presidente della Regione, e riguardo ai contagi legati alle discoteche “abbiamo numeri bassissimi. In questi ultimi due giorni in realtà abbiamo tanti casi di rientro dall’estero. La cosa che mi preoccupa è quando le regole non vengono rispettate: adesso è finito il tempo di chiudere qualche attività, ma dobbiamo dire come quell’attività deve essere svolta”. Secondo Fedriga, se si chiudono le discoteche “poi si fanno le feste private, dove non c’è più una regola, non c’è più un controllo e non si può fare più il tracciamento” dei contatti. “Deve essere chiuso chi non rispetta le regole. Chiudere a priori a pezzi, domani chissà cosa vorranno chiudere, diventa controproducente anche per la salute”.

“Il 31 agosto – ha poi concluso – scade la nostra ordinanza regionale e dovremo fare una nuova. Credo che le regole attuali abbiano tenuto. Non c’è dubbio che ci sia un aumento dei numeri, ma è altrettanto vero che il sistema sanitario, parlo di ricoveri e terapie intensive, è assolutamente libero. Dobbiamo cercare di gestire la situazione in cui si tuteli la salute, ma non si comprimano le attività economiche e lavorative, altrimenti rischiamo di far morire la gente di fame”.

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