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Regione

Latisana, Santoro: “Rafforzare gli argini e alzare il ponte”

La consigliera regionale nel corso delle audizioni in IV Commissione del segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale di Venezia: “Abbiamo appreso con soddisfazione che stanno continuando i lavori”. “Alzare il ponte stradale è un’opera rilevante, e false sono le illazioni di spostamento ideologico dei fondi dall’alto al basso corso”.   

“La priorità assoluta è la sicurezza dei cittadini che vivono a ridosso del Tagliamento. E in questo senso, in continuità con il lavoro svolto nella passata legislatura, abbiamo appreso con soddisfazione che stanno proseguendo i lavori sul ponte di Latisana e di rafforzamento degli argini”. A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro che oggi, nel corso delle audizioni in IV Commissione del segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale di Venezia, Francesco Baruffi, sulle problematiche inerenti il bacino idrografico del Tagliamento, ha posto la questione della messa in sicurezza degli centri abitati dei Comuni vicini al corso d’acqua. Ascoltati anche l’assessore alla difesa dell’ambiente e all’energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, presente insieme con l’assessore delegato alla Protezione civile Riccardo Riccardi.

“A seguito delle risposte dei tecnici dell’Autorità di bacino, vanno rassicurati i Comuni del medio e alto corso: l’accordo di mitigazione previsto con il ministero e la protezione civile nazionale utilizzerà lo strumento del “Contratto di fiume”. Uno strumento nuovo di partecipazione che quindi non farà passare nulla sulla testa dei territori, con la supervisione del capo della Protezione civile nazionale, Borrelli”.  Inoltre, aggiunge Santoro, “vanno rassicurate anche le comunità di Latisana e San Michele al Tagliamento sul fatto che i lavori previsti dall’aggiornamento dell’accordo quadro con lo Stato del 2017, sono lavori vitali al fine di una sicurezza contro le emergenze idrogeologiche. Alzare il ponte stradale – conclude – è un’opera rilevante, e false sono le illazioni di spostamento ideologico dei fondi dall’alto al basso corso”.  “Il percorso individuato dall’assessore regionale Scoccimarro avrà il nostro supporto proprio perché, nel segno del buon senso, va in continuità con il nostro operato nella precedente legislatura e mira a coinvolgere tutti i soggetti interessati sotto la direzione scientifica qualificata dell’Autorità di bacino Nazionale”.

I percorsi futuri

Dei possibili percorsi futuri ha parlato l’assessore Scoccimarro. Innanzitutto, l’istituzione di un tavolo permanente per la modifica del Piano Stralcio del 2000 per la sicurezza del Tagliamento e dei centri abitati rivieraschi, con però – ha sottolineato Scoccimarro – la definizione di un cronoprogramma riguardante atti e tempi, entro una data ravvicinata che potrebbe essere il mese di giugno prossimo.  Inoltre, nelle indicazioni dell’assessore, l’utilizzo dello strumento del Contratto di Fiume previsto dalla legge regionale 11 del 2015, garanzia di partecipazione e coinvolgimento dei territori; inoltre, la progettazione e realizzazione degli interventi previsti negli Accordi di Programma Quadro, e l’attivazione immediata delle misure non strutturali previste dal Piano di gestione delle alluvioni, fra le quali al primo posto figura l’aggiornamento dei piani di previsione e allertamento della Protezione civile.  Sullo sfondo dei ragionamenti, il riferimento ad alcune tappe importanti come il Laboratorio Tagliamento, istituito dalla Regione nel 2010, con la partecipazione di Veneto e Autorità di bacino, la sottoscrizione nel 2012 di un Accordo di Programma Quadro tra Fvg e Veneto e nel 2014 di una convenzione tra Fvg e Autorità per le analisi necessarie alla modifica del Piano Stralcio di sicurezza idraulica. Inoltre l’acquisizione di informazioni tecniche su elementi importanti per la valutazione di un fiume dalla struttura idraulica complessa, con la necessità di considerare la morfologia e lo stato del suo corso, i punti in cui cambiamo le pendenze, le condizioni degli argini e la loro manutenzione, le portate tollerabili, le misure strutturali e non strutturali quali appunto gli strumenti previsionali che vanno costantemente affinati, ma anche i cambiamenti climatici considerati in una proiezione avanzata nel tempo e gli scenari probabilistici. 

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