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Cronaca

15 mila firme per difendere la sanità pubblica

Raccolte dal Comitato per la salute della montagna, sono state consegnate oggi al Consiglio regionale

Preoccupati che la sanità pubblica del Friuli Venezia Giulia si stia indebolendo sempre più, con la riduzione, quando non la chiusura, di molti servizi, i componenti del Comitato per la salute della montagna (Cosmo) si sono rimboccati le maniche e, bussando porta per porta, hanno raccolto circa 15.500 firme a sostegno della petizione che ora è arrivata all’attenzione della presidenza del Consiglio regionale, sottoscritta anche da tutti i rappresentanti delle Opposizioni.

“Non si tratta di una petizione che tocca gli interessi solo di una parte del territorio, ma dell’intera regione”, ha spiegato il primo firmatario, Michele Negro. “Le richieste sono quelle più generali legate alla salute: rilanciare il servizio pubblico su obiettivi di riduzione delle diseguaglianze, accesso universale, rispetto dei Livelli essenziali di assistenza in ogni zona del Fvg con la gestione diretta degli interventi di prevenzione, sanitari e riabilitativi, evitando esternalizzazioni e precarietà; finanziare con fondi adeguati l’aumento delle dotazioni organiche delle Aziende sanitarie e il turnover del personale; ripristinare urgentemente i servizi soppressi/ridotti (distretti, centri di salute mentale, guardie mediche, medici di famiglia, residenze per anziani, consultori); avviare un piano straordinario per la riduzione delle liste di attesa; ridare ruolo ai sindaci e ai Comuni; introdurre la democrazia partecipativa per operatrici e operatori, associazioni e cittadini; far valutare l’operato dei direttori generali su obiettivi di salute condivisi e coinvolgere anche i sindaci nella valutazione”.

“Si tratta di problemi storici che risalgono quanto meno al 2004, quando la politica ha optato per tutta una serie di tagli e riduzioni, soprattutto di personale”, ha aggiunto Negro.

“Ci siamo accorti di aver risvegliato una speranza”, ha detto Ira Conti, sempre di Cosmo. “In montagna è molto difficile spostarsi con i mezzi pubblici per raggiungere distretti, ambulatori o consultori e ci si può sentire abbandonati. Invece bisogna ricordarsi che non c’è nulla che riguardi di più la vita di una persona della sua salute”.

La petizione sarà indirizzata alla Commissione competente per materia, ovvero la III, che stabilirà i tempi della sua trattazione.

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