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Cronaca

6.800 mascherine in vendita con il 400% di ricarico

Da 75 centesimi a 3, 50 euro. Maxi sequestro della Guardia di Finanza

Oltre 6.800 mascherine chirurgiche, vendute al dettaglio tra Friuli e Veneto, con un ricarico del 400% sono state poste sotto sequestro dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Udine nell’ambito dei controlli eseguiti per contrastare le pratiche commerciali scorrette nell’attuale situazione emergenziale da Covid-19. Secondo quanto appurato dalle fiamme gialle della Compagnia di Latisana in due società di ferramenta, una con punto vendita a Latisana, l’altra con punti vendita a Cervignano del Friuli, Cordovado (Pordenone) e Portogruaro (Venezia), le mascherine chirurgiche monouso sarebbero state poste in vendita al cliente finale a un prezzo di 3,50 euro a fronte di un prezzo di acquisto che, almeno in un caso, ammontava a 75 centesimi.

I due legali rappresentanti delle società sono stati indagati per l’ipotesi di reato di manovre fraudolente sulle merci, sanzionati dall’articolo 501 bis del codice penale, volto a reprimere forme fraudolente di manovre speculative sulle merci di prima necessità quali sono ora diventati Dispositivi di Protezione Individuale, sanzionato con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 516 euro a 25.822 euro. La Procura di Udine ha disposto la vendita coattiva al prezzo di produzione delle 6.816 mascherine sequestrate. Le mascherine sono state quindi vendute a poche decine di centesimi in favore degli Enti preposti specificamente al contrasto della pandemia in atto, nonché all’assistenza della popolazione civile.

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