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Cronaca

Al voto sulla nuova Costituzione

Domenica 4 dicembre le urne sono aperte in tutta Italia dalle ore 7 alle ore 23 per il voto sul referendum costituzionale. Non serve il quorum; vince l’opzione che otterrà la maggioranza dei voti. La riforma su cui i cittadini sono chiamati a votare modifica 47 articoli della seconda parte della Costituzione

Domenica 4 dicembre gli italiani sono chiamati alle urne per scegliere se dire «sì» o «no» alla Riforma Costituzionale Boschi-Renzi, approvata definitivamente dal Parlamento il 12 aprile 2016. Ecco la scheda: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?».

Nello specifico gli italiani sono chiamati a dire «sì» o «no» alle modifiche: diminuzione, da 315 a 100, del numero dei senatori (saranno eletti durante le elezioni regionali tra i candidati consiglieri), fiducia al governo solo da parte della Camera, fine della possibilità da parte del Senato di presentare emendamenti alle leggi che non siano di sua diretta competenza. Inoltre, modifica del Titolo V della Costituzione che prevede che sia lo Stato a delimitare la sua competenza esclusiva; l’aumento dei poteri della Corte Costituzionale (potrà intervenire, sempre su richiesta, con un giudizio preventivo sulle leggi che regolano elezioni di Camera e Senato); l’abrogazione del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) e l’abbassamento del quorum referendario abrogativo nel caso i promotori raccolgano almeno 800 mila firme per presentarlo.

Se vince il «sì», la legge costituzionale viene promulgata ed entra in vigore il giorno successivo alla ripubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Le principali novità introdotte si applicano a partire dalla legislatura successiva allo scioglimento delle Camere. Alcune disposizione, tra cui la soppressione del Cnel, sono di immediata applicazione. Il nuovo Titolo V non si applica nelle regioni a statuto speciale e nelle province di Trento e Bolzano fino alla revisione dei rispettivi statuti, previa intesa. Se vince il «no» resta in vigore la Carta costituzione attuale.

Il referendum è confermativo e non serve il quorum; vince l’opzione che otterrà la maggioranza dei voti. Lo spoglio dovrebbe cominciare subito dopo la chiusura del seggio elettorale. I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 4 dicembre.

Referendum. Urne aperte domenica 4 dicembre, dalle 7 alle 23

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