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Cronaca

Benedetta la nuova Prefettura di Udine

Completato il trasloco nell’ex caserma Reginato di via Pracchiuso a Udine, già convento nel ‘600. La benedizione dell’Arcivescovo Mazzocato

È stato l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, a benedire (“anche se il luogo era già benedetto essendo stato un convento”, ha affermato) la nuova sede della prefettura, collocata nell’ex Caserma Reginato (ospedale militare) di via Pracchiuso, un edificio costruito nella seconda metà del 1600 come convento delle terziarie servite, chiamate anche monache della Vergine dei Sette Dolori. Un’istituzione, la Prefettura, ha detto mons. Mazzocato, che rappresenta uno degli elementi che compongono lo “lo scheletro” su cui si regge lo Stato, dunque “un servizio benemerito”.

A presentare la nuova sede sono stati il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, e il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Alessio Casci. Il trasferimento della nuova sede della Prefettura di Udine presso l’ex struttura militare nel cuore della città ha permesso – è stato spiegato – di concentrare al suo interno tutti gli uffici in regime di locazione passiva, consentendo un risparmio di spesa pubblica pari a 163 mila euro annui, a cui si aggiungerà la riduzione dei costi di manutenzione e di gestione. Per il prefetto si tratta del “conseguimento di un obiettivo atteso da lungo tempo, ossia quello di dotare la Prefettura di spazi più funzionali e di una sede adeguata all’importanza e al prestigio del territorio provinciale di Udine”. Marchesiello ha inoltre manifestato l’intenzione di “aprire lo storico sito alla cittadinanza, così restituendo al borgo Pracchiuso un pezzo della sua storia per troppi anni rimasto intercluso alla pubblica fruizione”. L’esecuzione dei lavori per la riallocazione dei nuovi uffici all’interno dell’ex caserma Reginato ha impegnato uno stanziamento di fondi pubblici da parte dell’Agenzia del Demanio pari circa 3,6 milioni. Il prefetto ha infine annunciato che già in occasione delle celebrazioni del prossimo 2 giugno verrà aperto straordinariamente al pubblico il chiostro dell’antico convento, costruito nella seconda metà del ‘600 e successivamente adibito a caserma. In tale occasione si potrà anche assistere a un convegno che rievocherà la storia del complesso architettonico lunga quasi quattro secoli.

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