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Cronaca

Cavazzo, un lago di fango

Colpa delle acque scaricate dalla centrale di Somplago, accusano i due comitati di Alesso e Tolmezzo che si battono per la tutela del lago e chiedono un bypass che dalla centrale porti le acque a valle del lago. Delusione anche per il bando regionale finalizzato alla “rinaturazione”, di cui è stato chiesto il ritiro. 

«Anche durante le ultime piogge di maggio, le acque del Lago di Cavazzo o dei Tre comuni sono diventate color caffelatte a causa del pesante apporto limoso proveniente dal suo bacino montano. Una situazione che si ripete ad ogni pioggia in Carnia, da dove giungono con un reticolo di circa 80 km, dopo un lungo tragitto in galleria, che le raffredda ulteriormente».

A denunciare la situazione sono Valentino Rabassi, del Comitato per la difesa e valorizzazione del lago (Alesso) e Franceschino Barazzutti, del Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento (Tolmezzo).

«Non si può restare indifferenti – proseguono – a questa morte annunciata di un bene collettivo di grandissima importanza ambientale, paesaggistica e turistica, oltreché di grande impatto sul microclima della valle. Un obbrobrio simile non sarebbe tollerato in un paese civile».

Secondo Rabassi e Barazzutti «per salvare il lago è necessario che l’acqua, scaricata in esso dalla centrale di Somplago, venga tramite un bypass convogliata all’uscita del lago. Solo così potrà ritornare allo stato naturale, fruibile e temperato, come è sempre stato fino agli anni ‘50. Ciò permetterebbe il ripristino graduale della flora e fauna ittica originale. Solo a questo punto, a valle della sua uscita, il Consorzio Bonifica Pianura Friulana, potrà utilizzare una parte delle acque, salvaguardando la falda freatica, per scopi irrigui o di produzione idroelettrica».

I responsabili dei due comitati criticano anche il concorso di idee indetto dalla Regione per migliorare la situazione del lago: «Siamo rimasti fortemente delusi per alcuni aspetti del bando regionale per il concorso di idee (di cui abbiamo chiesto il ritiro), previsto con legge regionale e finalizzato alla rinaturazione del lago. Contrarietà messe per iscritto al Presidente Fedriga, alla sua Giunta e a tutti i Consiglieri regionali, sottolineando che aldilà del titolo corretto della delibera, poi si passa a parlare di “Mitigazione”, cosa ben diversa dalla necessità di «rinaturazione».

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