«Non mi sono mai sentito sacerdote come adesso»
Alle Paoline l'intensa testimonianza dei padri Vincenziani cappellani nel carcere di Udine e di Tolmezzo

Alla presenza di un numeroso pubblico si è svolto alla Libreria Paoline di Udine ieri sera l’incontro «Ero carcerato, sei venuto a trovarmi». A raccontare l’esperienza della Chiesa nel carcere i due Cappellani delle case circondariali di Udine e di Tolmezzo, rispettivamente i padri vincenziani Lorenzo Durandetto e Claudio Santangelo, che hanno anche presentato l’iniziativa del “Vangelo sospeso” per le persone detenute.
Due frasi in particolare hanno colpito i presenti: «Non mi sono sentito mai sacerdote come adesso» e «Da soli due mesi operiamo all’interno del carcere, ma sembrano trascorsi due anni». Parole che dicono tutto il valore spirituale e umano di un incarico che richiede un forte spirito missionarietà e disponibilità verso le persone recluse ma anche nei confronti di tutti gli operatori interni.
Nel corso dell'incontro sono anche stati letti alcuni pensieri dei detenuti che hanno colpito molto i presenti. Diversi gli interventi e domande da parte del pubblico presente a dimostrare l’interesse verso questa realtà.
A moderare l'incontro Paolo Zoratti, presidente del Serra Club di Udine. Presenti, tra gli altri, nel pubblico anche Stefania Gremese, funzionaria dell’Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna) e mons. Luciano Nobile, arciprete di Udine, insieme ad alcuni addetti che operano nell’ambito del volontariato carcerario e del sociale.
Nell’occasione è stato possibile acquistare delle copie del libro dei Vangeli, che tramite la cappellania penitenziaria saranno donate ai detenuti che desiderano riceverle.
Bruno Temil
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento