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Cronaca

Riem lascia. Sfida Pinton-Zannini per il rettorato

Nella lettera scritta alla comunità accademica Riem annuncia il ritiro della candidatura, smentisce “pretesi accordi che avrei concluso con il candidato Andrea Zannini, la cui visione dell’Università è molto diversa dalla mia” e invita a convergere “verso una progettualità che risponda a un’ampia maggioranza”. Dalle urne, il 16 maggio uscirà il nuovo rettore dell’Università di Udine

Antonella Riem non correrà per la carica di rettore dell’Università di Udine alle elezioni in programma giovedì 16 maggio. Riem ha ufficializzato la sua rinuncia in una lettera scritta questa mattina alla comunità accademica. Saranno solo due, dunque, i candidati in corsa: Roberto Pinton, prorettore uscente, e Andrea Zannini, direttore del Dipartimento di studi umanistici. Nella lettera, Riem afferma di aver “riflettuto serenamente sul risultato delle ultime votazioni del 7 maggio, nelle quali è emersa un’ampia convergenza di intenti da parte della comunità accademica nei confronti di uno dei due candidati”. Il riferimento è evidentemente a Pinton, cui sono andati 268 voti, a fronte dei 178 di Zannini e dei 145 di Riem. “Per la responsabilità istituzionale che da sempre caratterizza il mio operare – prosegue – ritengo doveroso palesare a voi tutte e tutti l’intenzione di ritirare la mia candidatura, in modo da facilitare un risultato conclusivo che possa essere il più ampiamente coeso possibile”.

Riem smentisce, poi, l’esistenza di “pretesi “accordi” che avrei concluso con il candidato Andrea Zannini, la cui visione dell’Università è molto diversa dalla mia”. “Come più volte espresso nel mio programma e nei tanti incontri che ho avuto negli scorsi mesi – aggiunge Riem – continuo a pensare che sia necessario focalizzare l’attenzione su alcuni temi fondanti e condivisi, attraverso un dialogo assiduo, aperto e responsabile che, all’interno della Comunità accademica tutta, coinvolga le diverse aree scientifiche, le differenti discipline, ogni persona e tutte le forze del territorio. Nessuno e nulla va escluso, o lasciato indietro”. 

Di qui l’invito finale: “Convergiamo allora verso una progettualità che risponda a un’ampia maggioranza, che valorizzi l’esperienza nei processi di collaborazione e possa meglio rappresentare in modo concorde il bene comune di questa Università nella quale ho sempre creduto e che ho sempre amato, garantendo un approccio equilibrato e istituzionale che reputo fondamentale per lavorare in maniera proficua e pacata nei prossimi sei anni”.

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