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Cronaca

Sfruttava i dipendenti, arrestato imprenditore che operava per Fincantieri

Secondo l’accusa costringeva gli operai a turni massacranti e a restituire parte dello stipendio

Un imprenditore di origini venezuelane, di 40 anni, nella notte tra lunedì 13 e martedì 14, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Gorizia, su disposizione del Gip del Tribunale cittadino, per le ipotesi di reato di caporalato, estorsione, minaccia aggravata, sfruttamento del lavoro e falso. L’uomo, socio co-titolare della Montaggi srl, azienda che lavora all’interno dei bacini dove Fincantieri sta realizzando navi da crociera a Monfalcone, secondo l’accusa, costringeva alcuni dipendenti maliani, senegalesi e gambiani a turni massacranti e a restituire una parte dello stipendio – tra 200 e 400 euro mensili, in contanti – che percepivano, con la minaccia di licenziarli. Nel caso di infortuni sul lavoro poi, intimava loro di non denunciarli all’autorità competente, imponendo che sostenessero che fossero avvenuti nel loro domicilio, per evitare guai all’azienda. Inoltre, dopo averli costretti a pagarsi i corsi obbligatori di formazione sulla sicurezza nella costruzione dei ponteggi – del costo di 600 euro l’uno – impediva loro di frequentarli: per questa ragione sette persone, tra docenti e organizzatori della formazione, sono state denunciate a piede libero avendo attestato la presenza degli operai a Padova, quando invece non si erano mai mossi dal cantiere isontino.

Da quanto riferito dai Carabinieri, che hanno utilizzato intercettazioni ambientali e telefoniche e beneficiato del supporto dei colleghi del Nucleo dell’Ispettorato del lavoro, fondamentale per l’inchiesta è stata la disponibilità da parte della security che lavora per conto di Fincantieri, la quale ha permesso di ottenere i riscontri decisivi. Si stima che l’attività illecita proseguisse da almeno due anni e abbia fruttato circa 52 mila euro, che sono stati sequestrati in un conto corrente di una banca di Ancona.

I dipendenti – una quindicina – saranno probabilmente ricollocati in un’azienda dello stesso settore, la Petrol Lavori, che sta valutando la vicenda, grazie anche all’interessamento della Fincantieri.

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