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Cultura

A Monfalcone arriva il Festival GeoGrafie

In ottobre la prima edizione. Tra i protagonisti Ferruccio De Bortoli (foto)

Un nuovo progetto legato alle parole, ai libri e agli autori. È GEOgrafie Festival. Scrivere la terra, leggere la terra, proposta culturale ideata dal Comune di Monfalcone e condivisa con la Fondazione Pordenonelegge. Una cinque giorni che vedrà la sua prima edizione dal 2 al 6 ottobre, legati alla cultura del libro e alla conoscenza della città per la promozione del territorio. Monfalcone aprirà il suo cuore storico, la piazza, il teatro e le sale più prestigiose alle parole dei libri e ai loro autori, ai piccoli editori, ai librai, alle scuole e alle associazioni più attive.

 

«Questa iniziativa – sottolinea il Sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint – rientra nella strategia del Comune di sviluppare grandi eventi culturali legandoli al nostro territorio, alle sue radici e alle sue peculiarità, offrendo un’opportunità di conoscenza e di divertimento con la presenza di divulgatori, giornalisti e scrittori di grande qualificazione. Con GeoGrafie, Monfalcone vuole creare un’occasione di rilievo nazionale per esplorare un campo ricco di potenzialità e di interesse nel quale si intrecciano le vicende che hanno plasmato la nostra identità con le riflessioni sui cambiamenti epocali che abbiamo di fronte. Per questo abbiamo inteso avviare una collaborazione con una fondazione che ha una consolidata esperienza culturale, Pordenonelegge per dar corpo a questo evento. L’evento vede la condivisione e la partecipazione attiva tra il Comune di Monfalcone e Fincantieri, partner economico e di fattibilità».

 

«Siamo onorati – ha evidenziato il Presidente della Fondazione Pordenonelegge, Giovanni Pavan – che il Comune di Monfalcone abbia scelto di appoggiarsi a noi per integrare il suo “Books in the city” che già stava realizzando con successo. Aprire al tema delle GEOgrafie ci è subito piaciuto molto proprio perché come “agenzia culturale” siamo sempre alla ricerca di nuove geografie sia territoriali che letterarie».

 

«Al centro del progetto – spiega Gian Mario Villalta, che ha curato il cartellone in sinergia con Alberto Garlini e Valentina Gasparet – è l’idea di creare un libero luogo di incontro, che unisca al valore della cultura l’esperienza della festosa condivisione di un tempo dedicato al piacere di conoscere e di intessere relazioni. Monfalcone è fulcro di meravigliose diversità geografiche: una collocazione decisamente speciale nella geografia europea e adriatica, punto di raccordo fra il profilo sabbioso delle lagune e la dorsale rocciosa che prosegue fino all’area balcanica. Alle spalle, il Carso ricco di storia recente e di vicende geologiche millenarie. L’orizzonte si alterna, a seconda di dove volge lo sguardo, vero una lontana corona di monti o verso un mare che sconfina nella luce».

«Proprio per questo – sottolinea Villalta – il dialogo, la partecipazione, la possibilità di guardarsi in faccia sono un buon punto di partenza per non perdere l’abitudine. E il Festival, dal 2 al 6 ottobre, avrà due anime: una che incontra la lettura ad alta voce; un’altra che accoglie alcuni dei più interessanti libri attuali dalla viva voce dei loro autori. Due anime che percorrono diverse vie comuni e saggiano interni confini con il titolo GEOgrafie, al plurale: quasi un tema libero, con il solo vincolo dell’attenzione ai luoghi e alla loro posizione sulla faccia della terra, si parli di economia, d’identità e di tradizioni. GEOgrafie vuole infatti circoscrivere il luogo dell’incontro con i libri e con il loro autori, lo spazio per il confronto, il piacere di un tempo da condividere».

Monfalcone, protagonista culturale e della cantieristica, tratterà il tema geografie in senso stretto, sul piano della teoria, con uno dei massimi conoscitori della sua storia, Franco Farinelli, ma anche, con Valerio Massimo Manfredi, della geografia delle tradizioni che uniscono l’Italia; di come la mappa di una città diventi geografia del proprio corpo, con Mauro Covacich, e di quali colori si tinge la mappa del futuro con Ferruccio de Bortoli; si parlerà del confine tra la città e la selvatichezza, con Luigi Nacci e di come la selva può insegnare a costruire macchine speciali, con Barbara Mazzolai; si parlerà ai ragazzi, agli studenti, agli sportivi, agli appassionati di cibo, a chi è attento alla salute e alla pienezza del vivere, con Eliana Liotta, Aldo Cazzullo, Beatrice Masini, Andrea Maggi e molti altri scienziati, scrittori, poeti, viaggiatori presenti durante le cinque giornate dedicate al festival. 

 

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