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Cultura

Stele di Nadâl, 1000 volti del Friuli per il 2023

Dal 1948 a Natale porta nelle famiglie friulane il racconto di storia, economia, società del nostro territorio

La fotografia di un Friuli dai mille volti e sfaccettature per storia, cultura, ambiente, aspetti sociali, tra passato, presente e futuro. Lo propone anche quest’anno – e forse ancor più che in quelli passati – Stele di Nadâl 2023, l’almanacco friulano giunto al traguardo “tondo” della settantacinquesima edizione. Una pubblicazione che dal lontano 1948, sotto il segno inconfondibile della “Stella” che ne identifica la copertina, porta il calore del Natale nelle famiglie friulane.

L’illustrazione di prima pagina è affidata ad Emanuela Riccioni, artista romana di nascita, ma venzonese d’adozione, che, sulla scorta di Isaia, con la tecnica del collage che le è tipica, ha interpretato l’arrivo del Messia come un Bambino Gesù che sboccia da un albero della vita ed è sfiorato dalla stella cometa.

Con le sue dodici rubriche e approfondimenti, Stele di Nadâl accompagnerà dunque il lettore lungo i dodici mesi dell’anno, 364 giorni in cui “meti adun la esperience fate, cjatâ il cjaveç a lis robis scrtitis intal libri dal timp passât e po’ imbastî ce che si à voie di fâ di gnûf di grant e di nestri”, come ci invita a fare pre Vigji Glovaz nella sua poetica riflessione che apre la pubblicazione.

Un Friuli, quindi, dalle mille sfaccettature. Quelle dei suoi diversi poeti nella rubrica “Friuli terra di poesia” di Chiara Tomasi, che tratteggia l’opera e le figure di autori come Biagio Marin, Novella Cantarutti, Pierluigi Cappello, Ida Vallerugo, Antonella Sbuelz, Flavio Santi, con preziose indicazioni bibliografiche per reperirne l’opera.

Anna Piuzzi ne “Il territorio che accoglie” racconta invece positive storie di solidarietà con gli immigrati fiorite in Friuli, dalla coppia che cura i piedi feriti di chi arriva a Trieste dalla faticosa rotta balcanica alla piccola comunità di Togliano che si è messa al lavoro per ristrutturare la canonica del paese e accogliere i profughi ucraini.

C’è poi il Friuli delle innumerevoli e storiche associazioni sportive raccontato da Simone Narduzzi, dall’Asu, fucina di atleti olimpici, alla Canoa San Giorgio, con i suoi 400 titoli italiani vinti dal 1977 ad oggi.

Strategie di successo per sfidare la crisi economica messe in atto dall’imprenditoria friulana sono descritte da Francesco Dal Mas, raccontando realtà come Fantoni, Refrion, Biofarma, Icop e tante altre. Mentre Monika Pascolo ha scovato le più belle “Idee innovative”, esempi di creatività imprenditoriale originalissimi, come, a Beano, l’allevamento ”Rapace” di galline “felici” che fanno uova colorate, o la start up “Willeasy” che ha realizzato una app che diffonde dati sull’accessibilità, per disabili e non solo, di luoghi ed eventi.

Ambiente, storia e religiosità guidano “Il cammino delle 44 chiesette”, in cui Valentina Zanella ci accompagna lungo 10 itinerari nelle Valli del Natisone a scoprire un patrimonio prezioso quanto poco conosciuto.

Sul fronte della storia, la rubrica “I muri raccontano” di Stefano Damiani illustra le lapidi di Udine che ricordano episodi storici accaduti in città, dall’epoca risorgimentale, come il passaggio di Silvio Pellico diretto al carcere dello Spielberg, alla Resistenza, con gli eccidi di partigiani avvenuti nel carcere o presso il cimitero di San Vito.

C’è l’arte con “I maestri del colore” friulani (Davanzo, Zigaina, Micossi, Dora Bassi, solo per citarne alcuni) raccontati da Gianfranco Ellero con brevi ritratti e bellissime immagini di loro opere, e con gli “Scrigni d’arte sacra” di Gabriella Bucco, che ci accompagna nei musei cristiani della diocesi.

Spazio poi all’enogastronomia – con “Le ricette della tradizione” e “Friuli da riscoprire”, curate da Anna Piuzzi e Veronica Rossi, che abbinano piatti tipici friulani alla descrizione dei paesi e territori a cui essi sono legati – e alla salute – con i consigli del dottor Guglielmo Pitzalis in “La salût no si compre”.

Ogni mese ha poi il suo approfondimento su vari argomenti di attualità, a firma di Sandro Piussi, Fabiana Martini, Paola Valdinoci, Gianfranco Ellero, Giovanni Lesa, Carlo Gaberscek, Gabriele Zanello, Duilio Corgnali, Maurizio Ionico.

Il buonumore è assicurato con “Ridi ma no masse” di Michele Polo e gli appassionati di enigmistica troveranno quest’anno il CruciArte del nostro Bruno Fontanini. Le poesie in marilenghe che accompagnano il calendario sono di Giacomina De Michlieli e Alida Pevere.

S.D.

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