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Economia

Fvg, tra marzo e maggio persi 5 miliardi

La stima elaborata dalla fondazione Think Tank Nord Est: compromesso l’8% del fatturato annuo. A registrare il peggior dato il settore della ristorazione.

Sono quasi 5 i miliardi di euro già persi dalle imprese del Friuli Venezia Giulia a causa del lockdown: questa la stima elaborata dalla Fondazione Think Tank Nord Est per il trimestre marzo-maggio 2020, sulla base delle chiusure decretate dai vari Dpcm emanati negli ultimi mesi, fino a quello del 17 maggio scorso. Mentre riaprono quasi tutti i comparti, rileva la Fondazione, le forzate chiusure delle imprese hanno già compromesso quasi l’8% del fatturato annuo.

Secondo l’analisi della Fondazione, in media le imprese del Friuli Venezia Giulia hanno dovuto chiudere per 28 giorni. A registrare il peggior dato, il settore della ristorazione, chiuso per 67 giorni (dal 12 marzo al 18 maggio, fatta salva la possibilità di effettuare consegne a domicilio e servizio da asporto) con una perdita di fatturato pari a 15,4%; a seguire il settore turistico (60 giorni), con una perdita del 23%; i servizi alla persona, che hanno sperimentato uno stop di 51 giorni. Più di un mese, in media, il blocco per il commercio e per l’edilizia (32 giorni). Meno colpiti, invece, la manifattura (27 giorni) e servizi (17 giorni).

In valore assoluto, invece rileva lo studio, è la manifattura a registrare la perdita di fatturato più consistente con 2,3 miliardi di euro (l’8,9% del totale), davanti al commercio con 1,5 miliardi (9,3%); 265 i milioni di euro persi dall’edilizia (7,5%); 243 milioni in fumo per i servizi (6,8%); 233 milioni di euro di mancati introiti per la ristorazione; 149 milioni persi dai servizi alla persona (8,5%); 58 milioni di euro non guadagnati dal turismo.

“Anche se alcuni settori più di altri subiranno questa crisi, penso soprattutto a turismo, ristorazione, commercio e servizi alla persona – precisa Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – in realtà tutte le attività economiche del Fvg sono in difficoltà”. Per questo, conclude, “se vogliamo far partire l’economia del territorio, serve meno burocrazia per le aziende e tempi certi per le pratiche amministrative”.

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