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Economia

Nel 2019 Pil in frenata in Friuli

Le previsioni allarmate di Confindustria: nel 2019 prodotto interno lordo a +0,3%, rispetto all’1,1% dell’anno precedente. Mareschi Danieli: “Le parole d’ordine sono meno debito, meno deficit e più crescita”

Nel 2019 in Friuli Venezia Giulia – secondo le elaborazioni dell’Ufficio studi di Confindustria Udine su dati Prometeia pubblicati a luglio – è , . L’andamento del Pil risulterebbe in lieve accelerazione

“Conforta il segno più, è incoraggiante il lieve miglioramento rispetto alle stime del trimestre precedente e siamo di fronte a un dato previsionale riferito al nostro territorio che è migliore rispetto al quadro complessivo nazionale – sottolinea , presidente di Confindustria Udine -, ma comunque assistiamo a previsioni di crescita molto deboli, per quanto ci riguarda sempre legate a filo doppio all’export, in un contesto nazionale e internazionale che resta assai fragile”.

“Anche quest’anno – aggiunge la presidente – a trainare l’economia regionale sono i comparti dell’industria (+0,8%) e delle costruzioni (+3,1%). Stagnanti, viceversa, i servizi (0%)”.

Entrando nel dettaglio, nell’anno corrente la spesa per delle famiglie è stimata crescere del

Gli in beni strumentali, dopo una prima parte dell’anno più deludente, dovrebbero recuperare un certo slancio nella seconda parte del 2019 anche per effetto della reintroduzione, seppur con alcuni limiti, del super ammortamento. Complessivamente gli investimenti, considerando anche la ripresa in atto della componente delle costruzioni, dovrebbero aumentare del .

Le , cresciute a valori concatenati del +4,2% nel 2018, dovrebbero diminuire nel 2019, per effetto della cantieristica, e tornare ad accelerare nel 2020.

Il tasso di si stima calare di qualche decimo di punto e portarsi al .

“La crescita del commercio mondiale – commenta Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine -, nonostante la fase decelerativa, si mantiene in territorio positivo. A sostenere questo andamento concorrono una situazione del mercato del lavoro favorevole nei principali Paesi (Stati Uniti prossimi al pieno impiego, calo disoccupazione nell’Area Euro con un tasso che ha toccato il livello più basso dalla fine del 2008) e politiche economiche accomodanti. La vivacità dei mercati finanziari, che hanno registrato in questi mesi quotazioni in crescita, assieme all’abbondante liquidità sostengono un indebitamento elevato da parte delle imprese. Tale equilibrio si regge su aspettative di crescita ancora positive e su attese di bassi tassi di interesse. Permangono le incertezze legate ad un inasprimento delle tensioni commerciali e ad una hard Brexit”.

“In vista della prossima legge di bilancio – afferma la presidente degli Industriali friulani – le priorità su cui concentrare tutte le risorse sono la riduzione del cuneo fiscale e il rilancio delle infrastrutture. Le parole d’ordine oggi dovrebbero essere meno debito, meno deficit e più crescita. Per quanto riguarda i contenuti della prossima manovra, nello specifico su Flat tax e taglio del cuneo è evidente che c’è un nodo risorse che va sciolto. Le decisioni da prendere devono tener conto della compatibilità dei conti pubblici con gli obiettivi che si individuano”.

“Su quello che dovrebbe essere la manovra d’autunno – conclude Anna Mareschi Danieli – le idee delle imprese sono quindi chiare: lavoro, inclusione giovani, infrastrutture sono gli elementi essenziali, assieme a una detassazione e decontribuzione dei premi di produzione per i contratti di secondo livello aziendale. Questa, tra l’altro, è la strada maestra se si si vuole veramente aumentare la busta paga dei lavoratori”.

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