Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
Regione

500 dal Friuli a Milano per lo sciopero generale

Pezzetta, Cgil: «Oggi parla la parte del paese più in difficoltà»

«Oggi parla la parte del paese più in difficoltà, i precari che non arrivano a fine mese, i lavoratori sospesi tra lo spettro della disoccupazione e una pensione che si allontana, i pensionati a reddito basso. Persone di cui si parla troppo poco e che la Finanziaria sta sostanzialmente ignorando». Il segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta spiega così le ragioni dello sciopero generale e delle cinque manifestazioni nazionali promosse per oggi dalla Cgil e dalla Uil: una mobilitazione che ha coinvolto decine di migliaia di lavoratori anche nella nostra regione, presente in forze anche alla manifestazione di Milano, tenutasi questa mattina in piazza Sempione, sotto l’Arco della Pace, al termine di un corteo partito da piazza Castello e che ha visto presenti oltre 8mila lavoratori e pensionati, in rappresentanza di tutte le regioni del nord. Cinquecento, fa sapere la Cgil, i manifestanti dal Friuli Venezia Giulia che hanno assistito al comizio finale, concluso dagli interventi di Tania Scacchetti e Ivana Veronese, delle segreterie nazionali Cgil e Uil.

Dal palco di Milano, e in contemporanea dalle piazze di Roma, Bari, Cagliari e Palermo, sedi delle altre quattro manifestazioni, un nuovo appello a sostegno delle rivendicazioni al centro dello sciopero: nuove misure che garantiscano più flessibilità nell’accesso al pensionamento, in vista dell’addio a quota 100, e che tutelino maggiormente i diritti previdenziali di giovani, donne, precari e lavoratori addetti a mansioni gravose, una riforma strutturale del fisco che tuteli i redditi bassi e medio bassi di lavoratori e pensionati, investimenti sulla sanità pubblica, sulla scuola e un’attuazione del Pnrr che punti sulla sostenibilità e dulla valorizzazione del lavoro. «Obiettivi questi – dichiara ancora Pezzetta – che segnano solo in modo molto parziale la Finanziaria attualmente in discussione: c’è bisogno di una chiara inversione di tendenza da subito, a partire dalla prossima riunione del tavolo sulle pensioni, in programma lunedì 20 dicembre».

Articoli correlati