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Regione

90 sindaci protestano con Poste italiane

L’11 febbraio un primo incontro con Poste italiane

Novanta sindaci di Comuni medio-piccoli, rappresentativi del territorio friulano, dell’isontino e del pordenonese, lamentano le forti criticità che si registrano da qualche anno nel servizio postale, per i ritardi nel recapito della corrispondenza, nelle modalità di consegna delle “raccomandate” e per gli orari di apertura degli sportelli che, soprattutto in zona montana, sono chiusi a giorni alterni. La Vita Cattolica ha denunciato in più occasioni questi disservizi. Ora le preoccupazioni dei primi cittadini sono state riportate in una lettera indirizzata al presidente e all’amministratore delegato di Poste italiane spa, ai parlamentari, ai presidenti del Consiglio regionale e della Regione Fvg, nella quale si chiede di assicurare il servizio in modo omogeneo in tutti i Comuni, l’installazione di sportelli banco-postamat in ogni recapito, l’eliminazione delle barriere architettoniche per garantire una migliore accessibilità e una maggior attenzione alla dotazione del personale nelle giornate di pagamento delle pensioni o di altre scadenze significative.  

Una delegazione dei sindaci firmatari, guidata dal primo cittadino di Valvasone-Arzene, questo pomeriggio a Udine, nella sede della Regione, ha illustrato al presidente del Consiglio le richieste fatte a Poste Italiane ribadendo che, a fronte dei tagli fatti dal Governo nel 2015, i margini operativi della Società sono altissimi e il peggioramento della qualità del servizio non può ricadere soltanto sui piccoli Comuni.  

E’ stato altresì sottolineato che il progressivo aumento delle tariffe della corrispondenza provoca un corto circuito che allontana l’utenza dai servizi postali e che la progressiva chiusura degli sportelli bancari assegna alle Poste una mission di unico sportello “bancario” al quale i sindaci chiedono di poter affidare la tesoreria comunale, possibilmente senza oneri per le amministrazioni.  

Il presidente del Consiglio ha dato piena disponibilità a coinvolgere l’Assemblea legislativa del Friuli-Venezia Giulia nel sostegno alle istanze degli enti locali che, per contare adeguatamente nel confronto con Poste, devono fare massa critica per rivendicare azioni e servizi di prossimità. Poste italiane deve essere più vicina ai cittadini e alle comunità, tanto più se queste si trovano in territori periferici e marginali dove si sta registrando anche una marcata denatalità, correlata proprio alla mancanza di servizi primari.  

Il presidente ha concluso annunciando che il prossimo 11 febbraio ci sarà a Pordenone un primo incontro dei Sindaci firmatari con una delegazione di Poste italiane al massimo livello.

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