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Regione

Coronavirus, Consulta disabili: attivare servizi a domicilio

Attivare al più presto i servizi di assistenza domiciliare e fare arrivare insegnanti di sostegno a domicilio. E’ quanto chiede la Consulta Fvg delle associazioni delle persone con disabilità alla Regione.

Attivare al più presto i servizi di assistenza domiciliare e fare arrivare insegnanti di sostegno a domicilio. E’ quanto chiede la Consulta Fvg delle associazioni delle persone con disabilità alla Regione. Con la chiusura dei centri diurni, spiega il presidente Mario Brancati, le famiglie si sono ritrovate da sole ad affrontare la quotidianità, senza educatori e assistenza domiciliare. “Ovviamente – sottolinea – con tutte le protezioni del caso, personale dei centri, educatori e insegnanti di sostegno devono poter seguire gli utenti direttamente nelle loro case, perché ovviamente le lezioni a distanza e via web nel caso dei soggetti con disabilità non sono proponibili”. Bisogna garantire alle strutture residenziali, aggiunge Brancati, “l’equiparazione a quelle di tipo sanitario, dotate della strumentazione necessaria ad affrontare le emergenze e anche dei dispositivi di protezione individuale, a partire dalle mascherine, sinora a carico delle singole realtà”.

La Regione, ha fatto sapere il presidente della Consulta che ieri in videoconferenza aveva avanzato le proprie richieste al vicegovernatore Riccardo Riccardi, ha dato la sua disponibilità a venire incontro alle richieste della Consulta, in particolare per permettere agli operatori dei centri diurni, agli educatori e agli insegnanti di sostegno dotati di dispositivi di protezione, di raggiungere a casa i loro utenti con disabilità. Si lavorerà anche ad una soluzione, informa la Consulta regionale in una nota, per permettere a persone con disturbi di tipo mentale di uscire all’aperto per brevi periodi durante il giorno.

La Consulta ha anche chiesto il controllo della temperatura e i tamponi per il personale delle strutture residenziali. Sul test della temperatura, ha fatto sapere Brancati, c’è stata una apertura, così come sulla fornitura, nei limiti del possibile, dei dispositivi di protezione individuale, mentre non sarà invece attuabile la proposta del tampone.

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