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Regione

Mafia, in Fvg “presenza fissa e stabile”

Il crollo dell’economia emersa e lecita apre varchi sempre più ampi e numerosi. La relazione annuale dell’Osservatorio

“La presenza della mafia nel Friuli Venezia Giulia è ormai fissa e stabile”: lo si legge nella relazione annuale consegnata al Consiglio regionale dall’Osservatorio Fvg presieduto da Michele Penta. Anche se nell’ultimo anno in Fvg nessun procedimento penale si è concluso con condanne per reati associativi di tipo mafioso, è emersa sul territorio regionale “la presenza di soggetti riconducibili a consorterie mafiose”.

“La criminalità siciliana ha costituito società edili, immobiliari e di cantieristica navale”, mentre la n’drangheta calabrese ha cercato di infiltrarsi “in attività commerciali, nel trasporto in conto terzi e nel settore delle frodi finanziarie”. Traffico di stupefacenti e armi, truffe e frodi fiscali, usura ed estorsioni sono invece il campo d’azione della criminalità campana, e di recente hanno iniziato a operare in regione soggetti riconducibili alla Sacra Corona Unita.

Le mafie sono alimentate dalla crisi di liquidità innescata dalla pandemia. “Il crollo dell’economia emersa e lecita apre varchi sempre più ampi e numerosi a favore di chi detiene risorse liquide da riciclare. La criminalità organizzata è intervenuta in maniera chirurgica per fornire assistenza economica a cittadini e imprese in difficoltà”. Ciò comporta la necessità di garantire “in modo altrettanto rapido ed efficace gli interventi pubblici di sostegno e ristoro” nei confronti delle categorie colpite dalla crisi. I settori da tenere d’occhio sono gli appalti pubblici sanitari, il segmento dei rifiuti ospedalieri e quello dei rifiuti speciali.

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