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Regione

“Predis” in tour

La pellicola che ha per protagonisti don Marchetti, don Placereani e don Bellina arriva in 11 sale della regione

“Predis. La nazione negata”, ultimo lavoro del regista friulano Massimo Garlatti-Costa, arriva in 11 sale della regione. Dopo la prima a Suns Europe, lo scorso novembre, il film, interamente in lingua friulana (prodotto da Raja Films e Belka Media, e realizzato con il supporto di ARLeF, Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, Fondo Regionale dell’Audiovisivo Fvg, Film Fund – Film Commission Fvg, Glesie Furlane), ha cominciato il tour, grazie alla collaborazione di Visioni d’insieme Circuito Cinema Fvg, che coinvolge le sale cinematografiche e le associazioni di otto comuni in tre province del Fvg. L’obiettivo è quello di promuovere film e documentari realizzati e prodotti sul territorio. «Grazie a Visioni d’insieme, al Centro Espressioni Cinematografiche, al cinema David di Tolmezzo e alla Cineteca del Friuli, Predis sarà distribuito capillarmente su tutto il territorio regionale – ha spiegato il regista – così da far conoscere il messaggio di tre grandi figure storiche friulane, come don Marchetti, don Placereani e don Bellina».

Le prossime proiezioni saranno allo Splendor di San Daniele del Friuli (l’11 febbraio alle 21), al cinema Teatro Sociale di Gemona del Friuli (il 19 alle 21), fino al Pier Paolo Pasolini di Cervignano del Friuli (il 21 alle 17.30 e alle 20). La prima tappa in provincia di Gorizia è in programma a Cormons, al cinema Teatro Comunale, il 2 marzo alle 21. Seguirà la provincia di Pordenone con San Vito al Tagliamento (cinema Zotti, il 3 marzo alle 21) e Casarsa della Delizia (cinema Teatro Pasolini il 5 marzo alle 21). Nuovo appuntamento in Carnia, a Tolmezzo, al cinema David, il 12 marzo alle 20.30. Lunedì 16 invece tutti al Centrale di Udine, alle 20. In chiusura, ultimo appuntamento a Maniago, al cinema Manzoni, il 17 marzo, alle 21.

«Attraverso un viaggio nel ‘900, Predis racconta la storia di tre preti friulani, don Giuseppe Marchetti, don Francesco Placereani e don Antonio Bellina che hanno dedicato la loro vita al Friuli e alla sua gente, insegnando la storia, la lingua e la cultura e, soprattutto, insegnando a riconoscere la propria identità e a lottare per essa», spiega il regista. Predis propone una fotografia in bianco e nero che richiama un Friuli dimenticato ma eterno, abitato da persone che vivono e lavorano ancora a contatto con la terra. Una scelta dell’autore che così ha voluto «rappresentare il Friuli attuale, diverso purtroppo da quello che avrebbero desiderato i tre preti protagonisti. Un Friuli che ho voluto rappresentare in modo essenziale, crudo, quasi atavico. Le uniche riprese a colori sono quelle d’archivio in 8mm, che ci fanno vedere il Territorio al tempo dei tre preti». È in fase di sviluppo il terzo atto della trilogia, dopo “Missus, l’ultima battaglia” (2017), arriverà “Aquilee, la nascita di un popolo” che racconterà la base fondativa dell’identità friulana.

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