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Montagna

Il San Sebastiano di Cella ha ritrovato l’antico splendore

A Cella di Ovaro, la statua di San Sebastiano è stata restituita alla comunità nel suo ritrovato splendore originario. Nella chiesa di San Rocco, infatti, dopo alcuni mesi di lavoro, ha ripreso il suo posto l’elegante scultura, policroma e dorata, che raffigura il santo.

Questo significativo restauro sarà al centro – sabato 3 maggio proprio a Cella, nella chiesa di San Rocco – di un incontro di presentazione che si terrà dopo la Santa Messa delle 18, che sarà celebrata da mons. Gianni Pellarini, parroco di Ovaro (e arcidiacono di Gorto). A raccontare le varie fasi del recupero sarà il restauratore Francesco Candoni di Cedarchis. Un brindisi conviviale sul sagrato della chiesa concluderà la serata di festa.

Un approfondimento sul tema si può leggere sulla Vita Cattolica del 30 aprile 2025

«Il manufatto, in legno di tiglio elegantemente scolpito a tutto tondo – spiega Candoni –, è un’interessante opera di ambito locale con ogni probabilità risalente al XVI secolo e, sebbene realizzato in un periodo leggermente successivo, è molto simile per dimensioni alla scultura raffigurante San Rocco, con la quale ha condiviso gli spazi all’interno della chiesa di Cella prima che quest’ultimo venisse trasferito nelle vicine sale del Museo della Pieve. Anche il San Sebastiano di Cella, secondo la più consueta iconografia, è rappresentato da un giovane nudo, legato ad un tronco di albero e trafitto da alcune frecce».

Anna Piuzzi

 

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