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L'editoriale

10 anni di Laudato si’

Era il 24 maggio del 2015 quando, nella solennità di Pentecoste, venne promulgata l’enciclica Laudato si’. Sulla cura della Casa Comune (LS) di Papa Francesco. Sono passati dieci anni.

L’opera si inserisce all’interno del magistero che chiamiamo anche Dottrina sociale della Chiesa: con paterna preoccupazione i papi ci accompagnano con i loro insegnamenti a riconoscere “i segni dei tempi” in tutte le dimensioni dell’umano (cfr. Gaudium et Spes, 4).

Di fronte a una realtà globalizzata che ha messo in crisi l’umanità attraverso forme contrarie allo sviluppo umano, che il magistero definisce “strutture di peccato” (cfr. Sollecitudo Rei Socialis, 36), papa Bergoglio propone, evocando la testimonianza evangelica di san Francesco di Assisi, il metodo del discernimento e della visione di un’”ecologia integrale”.

Come Francesco di Assisi “manifestò un’attenzione particolare verso i più poveri e abbandonati” (LS, 10), così tra gli assi portanti dell’appello di Papa Francesco troviamo l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del Pianeta; la convinzione che la questione ambientale non può essere scissa dalla giustizia sociale, né quest’ultima può essere separata da una conversione spirituale, culturale ed educativa; la dignità di ogni creatura; il senso umano dell’ecologia e l’invito a cercare altri modi d’intendere l’economia e il progresso.

Ricordo personalmente alcuni incontri personali con il papa, ma soprattutto quello del 2022, in cui Egli firmò un patto con noi giovani provenienti da oltre 100 paesi ad Assisi, alla presenza del vescovo mons. Domenico Sorrentino attuale presidente della recente Fondazione di “Economy of Francesco” (EoF). Questo patto ha dato vita a diverse iniziative ed applicazioni di prassi aziendali ora ancora più visibili rispetto al passato, perché messe in collegamento tra loro ed in collaborazione con il Dicastero per lo Sviluppo umano integrale.

Un esempio, frutto di collaborazioni virtuose, è quello di “Farm of Francesco” (Fattoria di Francesco), un’esperienza pilota fondata da undici giovani provenienti da diversi paesi (Argentina, Colombia, Brasile, Nigeria, Germania, Italia, Spagna, Cina e Polonia) che si sono riuniti con l’obiettivo principale di trovare una soluzione alle attuali sfide in ambito agricolo. Questi professionisti hanno messo in comune i loro mestieri in quanto agricoltori, dottori di ricerca esperti sul tema, operatori del settore non-profit e leader di aziende per offrire un’esperienza di apprendimento rivolta ai contadini, al fine di favorire pratiche agricole rigenerative che siano sostenibili, sia in senso socioeconomico, sia in senso spirituale.

Nel 2023 i giovani di EoF impegnati nel succitato progetto sono intervenuti nei processi di preparazione alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si è svolta negli Emirati Arabi; attualmente essi continuano il loro impegno nel gruppo di lavoro all’interno della piattaforma d’azione Laudato Si’, una comunità di organizzazioni e progetti che lavorano per incarnare i principi proclamati dalla Laudato Si’.

Ridare un’anima all’economia è anche l’ispirazione che muove i nuovi progetti formativi incentrati sul pensiero sociale cattolico nell’era post-moderna, promossi dalla Scuola di Economia Civile ed il Polo Lionello Bonfanti (Polo delle aziende dell’Economia di Comunione in Italia) e Federcasse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigiane). Un percorso di alta formazione che si è svolto da novembre 2024 ad aprile 2025 , a cui si sono iscritte 200 persone dalle più giovani alle più anziane, appartenenti ai più diversi movimenti e vocazioni. Un frutto molto visibile della virtuosità del percorso intrapreso in questo anno Giubilare 2025 è stato il lancio e l’attuazione di una ricerca popolare diffusa sulla tematica dei Monti frumentari, le banche del grano, che nacquero alla fine del XV secolo in un momento storico di grande povertà e in cui era molto presente la pratica dell’usura, a detrimento soprattutto delle classi meno abbienti.

Queste antiche istituzioni, esempio di un’“economia meridiana” (cattolico-sociale), sono le antenate di realtà bancarie che stanno resistendo tutt’ora alla crisi economica-finanziaria dettata dal modello antropologico  dell’individualismo predatorio, invertendo la rotta grazie a un modello di credito cooperativo fondato sul localismo e su motivazioni etiche di ispirazione cristiana: è il caso di Federcasse, l’associazione che oggi rappresenta 216 BCC presenti sul territorio nazionale, consta di 38mila dipendenti, un milione e mezzo di soci e 4.090 sportelli, di cui il 31% in comuni delle aree interne.

Recentemente alcune di queste realtà succitate sono state ricevute da Leone XIV come rappresentanti della rete dei Movimenti popolari che hanno promosso l’Arena della Pace di Verona sui temi della fraternità, dell’ecologia integrale e per la promozione di un’economia disarmata: da qui l’ispirazione fattivamente continua.

Arwen Emy Sfregola
(membro dell’Assemblea internazionale di Economy of Francesco)

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