Diciotto nuovi canti natalizi inediti. Scritti, musicati e cantati proprio per Natale 2025 in quattro lingue – inglese, portoghese, spagnolo e italiano – da oltre 50 musicisti che vivono in sei diversi Paesi del mondo: Spagna, Portogallo, Brasile, Cile, Stati Uniti, Venezuela e Italia.
L’album (nel riquadro, la copertina del cd) che li raccoglie, Luz en la noche (Luce nella notte), è disponibile gratuitamente su diverse piattaforme, come YouTube all’indirizzo https://www.youtube.com/@luzenlanochemusic , oppure nel website luzenlanoche.es e ancora in Instagram digitando www.instagram.com/luzenlanochemusica.
L’idea è nata dallo spagnolo Rafael Andreo, che si è ricordato degli amici coinvolti in un concerto realizzato in video collegamento ai tempi del lockdown dovuto al Covid, sfidandoli nuovamente a scrivere testi, musicarli, arrangiarli, registrarli in studi professionali e trasmetterli; il tutto in sette mesi. Amici come gli italiani Valentina Oriani, Stefano Dall’Ora, Marco Squicciarini e Rita Flansburg, che hanno dato vita alla canzone in lingua inglese “The Virgin bears a king” (La Vergine porta in grembo un re), oppure il musicista venezuelano Francisco Sánchez, profugo a Madrid, che insieme allo stesso Andreo, a Paulino Carrascos ha prodotto il canto spagnolo “Pero hoy, qué sucede?” (Ma oggi cosa succede?).

Tra i 18 brani inediti ci sono anche “Joseph’s Lullaby” (La ninna nanna di Giuseppe), realizzata a New Jork da Richard Veras, Molly Poole, Jonathan Fields, Christopher Vath insieme all’italo americano Riro Maniscalco. E ancora la compositrice portoghese Maria Durão che, insieme a Luís Roquette, José Blanco e Francisco Zanatti, ha scritto la splendida “Já nasceu” (Già è nato).
Ma è proprio Andreo a raccontare a “la Vita Cattolica” di come sia «sempre stato colpito dal Natale come periodo dell’anno con una propria “musica”. Fin da bambino, i canti natalizi han fatto parte della mia casa. Poi è nata la domanda: e se io e i miei amici componessimo musica natalizia insieme? Ho contattato alcuni amici di vari Paesi e ho chiesto loro se sarebbe stata una follia iniziare a scrivere e pubblicare per il Natale di quest’anno. Sono rimasto sorpreso dalla loro voglia di partecipare, un’emozione che si è ripetuta più volte. La sfida era enorme: sette mesi per scrivere, registrare e pubblicare un album musicale di qualità in tutto il mondo».
Come avete scelto i nuovi canti?
«Non abbiamo rifiutato alcuna proposta e le ritengo tutte valide, ognuna con propria identità e stile musicale. Da un lato, volevamo che i testi aiutassero le persone a entrare nel mistero del Natale. Dall’altro, abbiamo cercato di garantire registrazioni e arrangiamenti curati nei minimi dettagli».
Si rimane stupiti per la bellezza e l’originalità dei 18 brani…
«Quando li ho ascoltati insieme per la prima volta, temevo un risultato troppo “multiculturale”. Ma sono rimasto sorpreso dalla facilità con cui si passa da uno stile all’altro, e ciò rende l’ascolto più piacevole. I pastori sono sempre pastori, e i re sono sempre re. Ma in Brasile lo cantano danzando, e in Cile lo fanno in modo più contemplativo, con ritmi propri».
Flavio Zeni













