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Regione

2019, in Fvg il terzo anno più caldo del secolo

I dati dell’Arpa. Anche la temperatura del mare ha risentito del surriscaldamento dell’atmosfera. Non è un azzardo ipotizzare un conseguente riassetto dell’ecosistema marino, con specie di alghe e di pesci che lasceranno il posto a un altro tipo di biosfera marina.

Che anno è stato il 2019 per il clima friulano? I dati raccolti dall’ARPA, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, sono a dir poco eclatanti.

Un anno decisamente caldo

Dal punto di vista delle temperature, il 2019 è stato un anno particolarmente caldo: anomalie termiche positive – ossia temperature superiori alla media del periodo – sono state riscontrate in 10 mesi su 12. Fanno eccezione soltanto i mesi di gennaio e maggio. In generale, il 2019 ha rilevato 1,5 °C di temperatura media in più rispetto alle medie del periodo 1919-2018. Anomalie termine sostanziose sono state registrate in particolare a febbraio 2019 (temperatura media in quota superiore di 4° sui valori medi del periodo), a novembre (temperatura di 2,6° superiore alla media) e soprattutto a giugno, quando la temperatura media del mese è stata ben 4,5 gradi oltre la media. Riguardo alle temperature, l’ARPA fa notare come il 2019 sia stato il terzo anno più caldo dell’ultimo secolo; a tale proposito va notato come negli ultimi 6 anni, 4 siano stati i più caldi da un secolo a questa parte.

Un tuffo rinfrescante? Neanche tanto

Anche la temperatura del mare risente del surriscaldamento dell’atmosfera. Per quasi tutta la seconda metà del 2019, infatti, la temperatura dell’acqua è stata superiore alla media del periodo. Generalmente è stata riscontrata una temperatura media annua superiore alla media di circa 1,1°. Non è un azzardo, quindi, ipotizzare un conseguente riassetto dell’ecosistema marino, con specie di alghe e di pesci che lasceranno il posto a un altro tipo di biosfera marina.

Un 2019 assai piovoso

Un ultimo dato riguarda l’andamento delle piogge. Complice un novembre decisamente umido e sciroccoso, l’anno scorso l’accumulo piovoso è stato assai più consistente della media, registrando incrementi nell’ordine del 10% nella fascia centro-orientale della regione fino a picchi del 40% in Carnia. Fa eccezione il mese di giugno – che da qualche anno è da considerarsi pienamente estivo – che rispetto al passato sta progressivamente facendo registrare un calo delle precipitazioni.

Cambiamenti climatici e scelte politiche

Secondo i calcoli dell’ARPA F-VG, un ruolo decisivo nel surriscaldamento del clima regionale è rivestito dalle politiche ambientali messe in atto in ambito nazionale e locale. L’assunzione di adeguati provvedimenti volti a ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica (la famigerata CO2) riuscirà a limitare l’innalzamento medio delle temperature a un valore massimo di 2 gradi entro il 2100. Viceversa potremmo vivere, anche a medio termine, inverni sempre più miti (con previsioni di 4° in più sulla media del periodo) ed estati caldissime e, per la morfologia del territorio, sempre più afose.

Giovanni Lesa

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