Sono 430 gli studenti che (entro la scadenza del 25 luglio) si sono iscritti al semestre filtro del corso di laurea magistrale in Medicina e chirurgia dell’Università di Udine. Dall’anno accademico 2025–2026 è infatti necessario frequentare questo semestre ad accesso libero, e superare gli esami dei tre insegnamenti previsti, per poter rientrare nelle graduatorie di selezione per l’accesso al corso di laurea. Il numero di posti programmati a livello nazionale per il corso di Medicina dell’Ateneo friulano è stato aumentato a 165 unità.
La frequenza ai tre insegnamenti del semestre filtro è obbligatoria. Le lezioni si svolgeranno in presenza, dal 1° settembre, nell’aula “Strassoldo” del polo di via Tomadini 30/a, che ha la capienza adeguata ad accogliere tutti gli iscritti.
Gli orari delle lezioni sono pubblicati sulla pagina online del corso di laurea http://bit.ly/47iIobU
Prima dell’inizio delle lezioni saranno fornite ulteriori informazioni sull’organizzazione della didattica, la rilevazione delle presenze e le modalità per gli eventuali recuperi. A questo scopo si svolgerà, inoltre, un incontro informativo online con gli studenti iscritti per illustrare i servizi di supporto e condividere ogni aspetto utile alla frequenza dei corsi.
«L’introduzione del semestre filtro nel percorso di accesso al corso di laurea in Medicina e chirurgia – spiega il coordinatore del corso, Paolo Lanzetta – rappresenta una novità significativa nel panorama formativo nazionale. Come Università di Udine, accogliamo questa fase sperimentale con senso di responsabilità istituzionale e con un atteggiamento aperto alla valutazione dei suoi effetti.
«Il nostro obiettivo primario – sottolinea il professore – rimane quello di garantire agli studenti un contesto formativo solido e coerente con le competenze richieste per la professione medica. Speriamo fortemente che il semestre filtro possa offrire un’opportunità per orientare gli studenti verso un percorso impegnativo, ma anche profondamente vocazionale.
«Sarà fondamentale monitorare con attenzione l’efficacia di questo modello – evidenzia il professor Lanzetta –, sia in termini di equità nell’accesso sia in relazione agli esiti formativi. Come coordinatore del corso di laurea, assicuro il massimo impegno affinché questa fase di transizione sia accompagnata da un’offerta didattica qualificata, strumenti di tutoraggio adeguati e una comunicazione chiara verso gli studenti e le loro famiglie».