“Sono 68,25 i milioni di euro destinati al Friuli-Venezia Giulia per il ripristino dei beni comunali dopo l’ondata di maltempo dell’estate 2023. Siamo la Regione che ha ottenuto il maggior ammontare di risorse tra tutte quelle colpite dall’evento meteo avverso. È il risultato di un lavoro coordinato, tempestivo ed efficace. È un riconoscimento alla capacità di intervento del nostro sistema regionale e alla credibilità che abbiamo costruito negli anni presso le istituzioni nazionali”.
Lo ha affermato il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nel corso di un incontro tenutosi nel pomeriggio di giovedì 12 giugno a Udine, a Palazzo Belgrado, dedicato all’illustrazione degli interventi e dei contributi previsti ai sindaci dei Comuni interessati dal maltempo 2023.
Fedriga ha sottolineato come l’Amministrazione regionale abbia garantito, anche in questa occasione, un’azione pronta e coesa: “Abbiamo saputo rispondere in tempi rapidi grazie alla collaborazione con i Comuni, agli anticipi regionali e a un sistema che, nel suo complesso, ha dimostrato di funzionare con efficienza. Tutto questo è stato possibile perché abbiamo costruito una Regione solida dal punto di vista finanziario e organizzativo: oggi possiamo affrontare le emergenze in modo strutturato”.
Per evitare criticità finanziarie ai Comuni, la Regione ha anticipato 35 milioni di euro, che saranno restituiti in caso di superamento del 100% del finanziamento statale. Obiettivo dell’intervento è quello di ripristinare la piena funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche, aumentando, allo stesso tempo, la resilienza del territorio.
Il piano per il ripristino dei beni comunali prevede l’impiego, tra il 2025 e il 2026, di 68,25 milioni di euro per 259 interventi in 96 Comuni, con l’obiettivo di ripristinare immobili pubblici, infrastrutture, viabilità e condizioni di sicurezza.
Tra gli interventi più significativi si segnalano: 13,5 milioni di euro a Mortegliano, 7,3 milioni a Paularo, 6,4 milioni a Sauris.
Almeno la progettazione dovrà essere affidata entro il 31 dicembre dell’annualità di finanziamento e i lavori collaudati entro 24-48 mesi dall’affidamento, con una possibile proroga di ulteriori 6 mesi. Le risorse verranno erogate in un’unica soluzione per gli interventi già conclusi, mentre per quelli da avviare è previsto un acconto del 40%, una seconda quota del 40% a stato avanzamento lavori e un saldo finale del 20% dopo collaudo.
“Questi risultati – ha detto Riccardi – sono frutto di un grande lavoro tecnico e amministrativo, che ha coinvolto Protezione civile, strutture regionali e amministrazioni locali. A tutti coloro che hanno contribuito in questa fase complessa va il nostro ringraziamento. La risposta all’emergenza è stata possibile anche grazie all’impiego straordinario del volontariato, che ha visto in azione 2.451 volontari tra il 12 luglio e il 6 agosto 2023, con 800 mezzi impiegati e un totale di
19.608 giornate/uomo. Sono stati distribuiti 240.000 metri quadrati di teli e realizzati 2.460 interventi in quota per coperture, grazie anche alla collaborazione con Vigili del Fuoco e squadre specializzate provenienti da Trento, Bolzano e dal Corpo nazionale alpino”.
“Quella del 2023 è stata una delle peggiori emergenze atmosferiche dell’ultimo decennio insieme a Vaia – ha concluso Riccardi – ma il Friuli Venezia Giulia ha saputo ancora una volta dimostrare cosa significa avere un sistema di Protezione civile efficiente, ben organizzato e profondamente radicato nel territorio”.
I danni stimati ammontano a 156,1 milioni di euro per beni pubblici (soccorso, ripristino, resilienza) e a 665,1 milioni di euro per danni a privati e imprese (veicoli, fabbricati, attività agricole e non). A fronte di questo, la Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato complessivamente 191,18 milioni di euro, tra somme urgenze, ristori per privati e imprese e anticipazioni ai Comuni. Lo Stato ha messo a disposizione ulteriori 118,17 milioni di euro per interventi urgenti, prime misure di contributo e fondi del Ministero dell’Interno.