Si intitola “Alleluia, alleluia. Cristo è risorto, è veramente risorto” la rassegna di canti pasquali ecumenici, giunta alla seconda edizione, in programma domenica 11 maggio, alle ore 16.30, nella chiesa di San Giovanni Bosco (Bearzi) a Udine.
Al concerto – organizzato dal Servizio diocesano Ecumenismo, dialogo interreligioso e sette, in collaborazione con la Parrocchia di San Giovanni Bosco e la Collaborazione Pastorale Udine Nord Est – parteciperanno i cori della Chiesa metodista di Udine, della Chiesa ortodossa rumena (parrocchia di San Basilio il Grande, Udine), della Comunità ivoriana cattolica di Udine e della parrocchia di San Giovanni Bosco.
Ognuno dei cori canterà due canti nella propria lingua liturgica, «per preservare l’autenticità e la tradizione locale», afferma il responsabile del Servizio, Marco Soranzo, aggiungendo che però i testi saranno tradotti in italiano, consentendo «a tutti di cogliere il significato della fede espressa».
Al termine, i quattro cori riuniti eseguiranno il canto “Cristo è risorto veramente” (Claudia Giottoli, Rinnovamento nello Spirito).
«Il valore di questa iniziativa – spiega Soranzo – non si bassa sulle performance canore, pur di ottimo livello, di un coro professionista, ma vuole essere espressione delle corali delle varie comunità che accompagnano le celebrazioni liturgiche nelle singole parrocchie e comunità durante tutto l’anno. L’incontro di queste diverse esperienze, tonalità, tradizioni, lingue e culture offre l’opportunità di cogliere la ricchezza espressiva di una fede cantata con gioia. Questa è una metafora dell’ecumenismo. Le diverse confessioni cristiane – cattolica, ortodossa, riformata, orientale – trovano il loro punto di unione in Cristo, nato, morto e risorto, in lui si fondano e si fondono. Così anche i cori sono composti da voci diverse, femminili e maschili, tonalità e timbri diversi, diventando un’unica espressione sonora».
Questa seconda edizione del concerto ecumenico, inoltre, si colloca, nell’anno del Giubileo della Speranza, ma anche in occasione dei 1700 anni dal primo Concilio ecumenico di Nicea riconosciuto dai cristiani di tutte le confessioni, un anniversario che, ricorda Soranzo citando la bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit” di Papa Francesco, «invita i cristiani a unirsi nella lode e nel ringraziamento alla Santissima Trinità e in particolare a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, “della stessa sostanza del Padre”, che ci ha rivelato tale mistero nell’amore».
Al Bearzi domenica 11 maggio concerto ecumenico pasquale con quattro cori
