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Chiesa

Mons. Emidio Goi: «Papa Leone ci ha preso subito il cuore»

«Un Papa che è arrivato con il cuore in mano e con le lacrime agli occhi» non può che conquistare. È un Papa che dimostra «un grande amore per l’uomo: l’amore di Cristo che si estende a tutta l’umanità e che ha detto: siamo una cosa sola».

Classe 1933, mons. Emidio Goi è uno dei decani della Chiesa friulana e se il fisico non è più quello di un ragazzino, lo spirito è invece ancora più che brillante. Già rettore del Seminario e per quindici anni parroco di Buja, canonico onorario della Cattedrale di Udine, mons. Goi è ospite alla Fraternità sacerdotale di Udine. Ha in camera la tv, che gli permette di tenersi sempre informato sulle notizie, ma giovedì 8 maggio ha seguito la proclamazione del nuovo Papa dalla sala comune, insieme ai confratelli. «Avevamo appena celebrato la Messa, come facciamo ogni giorno di maggio – racconta sulle pagine della Vita Cattolica del 14 maggio 2025 –, quando abbiamo saputo della fumata bianca».
Dopo aver tanto pregato, ecco il momento che tutti attendevano con emozione e curiosità.

Mons. Goi confida che aveva immaginato che il nuovo pontefice sarebbe stato il card. Parolin in quanto ministro degli esteri di Papa Francesco e per il suo profilo di persona umile, di grande cultura, abile nella diplomazia («e pensavo che avrebbe preso il nome di Pio XIII»). Ma la sorpresa nello scoprire che dal conclave era emerso altro non è stata solo sua. È stata condivisa un po’ da tutti i sacerdoti ospiti alla Fraternità, racconta. «Anche per il nome abbastanza insolito scelto dal Papa, Leone». Un nome «che però ha dato subito indicazione della sua prospettiva: quella di volersi immergere nel sociale, secondo l’indirizzo della Chiesa, quindi del Vangelo». Il Papa ha voluto ricordare immediatamente che «l’economia e le cose di questo mondo sono per il servizio, non certo per l’accumulo e che l’egoismo porta troppo spesso alla corruzione e alla distruzione, non alla edificazione».

Mons. Goi nel profilo del nuovo pontefice intravede un Papa alla guida di una Chiesa «che vive in mezzo agli uomini e ha le porte aperte. E, soprattutto, il cuore aperto». «Non c’è dubbio che sia stato scelto dallo Spirito Santo – osserva il sacerdote –, lo vediamo anche dal fatto di essere stato eletto in un modo così veloce». Un Papa che «ci ha preso subito il cuore, tirando fuori l’augurio più bello, quello di una pace “disarmata e disarmante”».

«Speriamo che possa davvero realizzarsi – conclude mons. Goi –. Che il Papa possa essere ascoltato, amato e obbedito. Questo, ricordiamocelo, dipenderà anche da noi».
Valentina Zanella

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