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«Ancora grazie, don Marino: maestro e fratello». Il ricordo nella sua San Leonardo

Dopo la grande manifestazione di affetto e riconoscenza per i funerali a San Pietro al Natisone, è stata celebrata giovedì 29 maggio nella sua chiesa di San Leonardo, in occasione dell’Ottava, la Messa di suffragio per mons. Marino Qualizza, morto il 22 maggio a 84 anni. Il rito presieduto da don Maurizio Qualizza e concelebrato dal parroco don Michele Molaro, si è svolto con semplicità. Nella sua omelia don Maurizio Qualizza ha ricordato i quarant’anni di conoscenza e di relazione con don Marino che è stato suo insegnante di Teologia negli anni ’70 al Seminario di Udine dove studiavano i seminaristi goriziani. Tra i tanti pensieri commentando le letture del giorno, ha detto che «tutta la vita di don Marino è stata dedicata alla Parola di Dio, al suo annuncio e alla profonda riflessione come lui sapeva fare sulla Parola che noi chiamiamo “teologia”. È stato credo l’ultimo sacerdote che sperimentò la freschezza del Concilio, lui che in qualche modo vi prese parte direttamente e ce la trasmise in modo simpatico».

Don Qualizza ha quindi rievocato i suoi ricordi degli anni di Seminario a Udine. «Era convincente – ha proseguito –, ma lo faceva in modo leggero. Si sentiva che nel Concilio e nella sua proposta trovava la libertà dello spirito e della sua mente illuminata».

Tramite le pagine del Dom e della Vita Cattolica, ha proseguito il sacerdote «con la sua lettura di fede, affrontò i problemi del mondo, della gente, della società, mai mancando di dare con carità, chiarezza e rispetto la sua risposta… sì fu un grande evangelizzatore». Il titolo della sua rubrica sulla Vita Cattolica «era un po’ risonante – ha osservato don Qualizza –: “Il teologo risponde”. Poi leggendo il suo scritto capivi però che l’autore non era più in alto di te o di chi gli scriveva, ma un fratello alla pari che rispondeva con passione e verità».

«Certamente grazie alla sua parola, al suo farsi prossimo, alla sua dedizione specialmente nelle comunità delle Valli don Marino contribuì a far crescere la fede, forse a provocarla, perché è pur vero che il Signore si serve sempre per mezzo nostro. Cosa dire – ha continuato don Qualizza –? Che sono state vere per lui e per noi le parole del vangelo dove Gesù dice: “Un poco e non mi vedrete; e: “Io me ne vado al Padre”? Sì nonostante il suo stato di salute che ormai da tanti anni conoscevamo precario, è bastato davvero quel “poco”, in qualche modo la sua scomparsa ci ha sorpresi, se n’è andato in punta di piedi, alla Fraternità, la comunità dove ha vissuto tanti anni della sua vita».

Al termine il sacerdote ha salutato mons. Qualizza nella sua lingua madre, lo sloveno con queste parole :«Hvala don Marino, za vse, kar si storiu za nešteto duhovnikov, hvala za ljubezen do naših dolin. Naj te devica Marija varuje v svoiem srcu. Počivaj v miru». «Stasera don Marino ti diciamo ancora grazie per quello che sei stato, uomo e sacerdote, fratello e amico, sei tornato a casa nelle tue e nostre Valli tanto amate, riposa in pace. Amen»

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