«Bisogna fare come l’aquila che guida i suoi piccoli verso le altezze e insegna loro a mirar fisso il sole, e tanto li sprona a mirare e volare in alto, finché non li vede abbastanza capaci di sfidare i venti, affrontare ogni nube e tempesta…». Così Sant’Antonio Maria Gianelli, nato nel 1780 e morto nel 1856. Così vorrebbe essere anche il Gianelli di Tolmezzo, che comincerà la prossima settimana a festeggiare il centenario di fondazione.
Mercoledì 2 luglio messa con l’Arcivescovo
Madre Giuditta, con la comunità delle Suore Gianelline, e mons. Angelo Zanello, con la comunità parrocchiale, invitano alla prima celebrazione che si terrà mercoledì 2 luglio, alle 16.30, con la l’Eucarestia presso l’Istituto alla presenza anche dell’arcivescovo mons. Riccardo Lamba.
Le origini, nel 1925
Nel 1925, le “Gianelline”, cioè le suore volute da Sant’Antonio M. Gianelli, assieme a Pietro Ordiner, arcidiacono di Tolmezzo che si occupò della costruzione dell’edificio, istituirono a Tolmezzo una scuola professionale femminile, in cui si apprendevano l’arte del cucito e del ricamo, della maglieria a mano e a macchina e dell’economia domestica. Quando venne istituita la scuola professionale venne anche istituito un pensionato per le giovani che intendevano frequentare la scuola media statale del capoluogo carnico. Lo scopo della fondazione era quello di “abituare le giovani alla disciplina, alla serietà, all’amore, al lavoro e al sacrificio” che sono beni tuttora validi ai giorni nostri. Nel 1976, con il terremoto le Gianelline affrontarono il calvario di tutti i friulani: prima nelle tende dove allestirono un “campo-scuola” presso la cartiera di Tolmezzo, poi si spostarono nei fabbricati in legno. Durante questo periodo, dalla Provincia di Udine venne donato un nuovo e funzionale edificio scolastico immerso in un verde parco, che venne sistemato grazie all’aiuto di molti volontari e dove le Gianelline si spostarono e risiedono tuttora.
Il rilancio della scuola, dal 1994
Dal 1994, le attenzioni della allora superiora madre Candotti e di madre Rasile portarono ad un rilancio della scuola attraverso una serie di innovazioni pedagogiche e didattiche di livello europeo che puntarono a creare una scuola di qualità. Vennero introdotti laboratori per l’insegnamento della lingua inglese, della musica, della cultura orale carnico-friulana, per la continuità sia con il Nido sia con la scuola del ciclo di base. Molto attrattivo il Grest che raccoglieva ogni anno, durante le vacanze estive, un folto numero di ragazze che facevano un’esperienza sul piano umano, personale e comunitario, che aveva una rilevante incidenza nella loro vita.
Dagli anni 90 ad oggi, l’oratorio estivo presso il Gianelli assieme a quello dei Salesiani, offre alla comunità tolmezzina un lungo periodo estivo in cui i ragazzi e le ragazze, possono vivere ricche esperienze di gioco e di amicizia, di spiritualità, promuovendo la crescita di personalità sane e gioiose. Rilevando, negli ultimi anni, una forte esigenza di sostegno ai minori in grave situazione di disagio familiare, l’istituto Gianelli ha concepito e realizzato, con il contributo dei Comuni carnici e dell’Azienda sanitaria, un progetto di “casa-famiglia”, cioè una comunità di accoglienza per minori in difficoltà. Lo scopo è quello di offrire a giovani che, temporaneamente, devono essere allontanati dal nucleo familiare, una comunità di supporto e non di sostituzione a quella familiare.
Il clima che si respira è caldo, accogliente e attento alle loro esigenze relazionali; mira inoltre a fornire un’esperienza educativa accompagnando il minore nella costruzione della sua propria identità attraverso anche l’elaborazione del passato e il potenziamento delle proprie capacità.
Francesco Dal Mas