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Giubileo, i giovani sono arrivati a Roma. «Coraggio, attesa e compagnia»

Lucia Fabris

Coraggio e attesa, compagnia e viaggio. Queste le parole che gli stessi giovani hanno individuato al termine del primo giorno di pellegrinaggio giubilare a Roma, città dove sono giunti nella serata di lunedì 28 luglio dopo una lunga giornata di – appunto – viaggio. Quattro Parrocchie della zona sud della città ospitano i 316 giovani del gruppo diocesano, a cui martedì si aggrega l’Arcivescovo mons. Riccardo Lamba.

Emozioni e voci dei partecipanti

Sono le prime voci dei giovani a tracciare il ritratto del primo, attesissimo, giorno di viaggio. «Il viaggio è stato lungo, abbiamo avuto dei ritardi ma alla fine siamo arrivati bene a destinazione», spiega Lucia Fabris, 15 anni, di Pavia di Udine. Il gruppo dell’oratorio “don Bosco”, accompagnato dalle suore salesiane, conta una trentina di partecipanti. «La parola che secondo me descrive la giornata è stata proprio “viaggio”».

Gaia Fabris

Gaia Fabris, 15enne sempre di Pavia di Udine, è cugina di Lucia. «Per me la parola che sintetizza il primo giorno è «Attesa. Per capire un po’ come sarebbe stata la prima giornata, che emozioni avremmo provato, quindi direi proprio “attesa”».

A proposito di attese, quali possono essere le aspettative di un giovane ventenne nei confronti di un’esperienza di pellegrinaggio come questa? Le racconta Filippo Benedetti, che per la precisione di anni ne ha 21 e viene da Flambro. «Mi aspetto una settimana in cui passare il più tempo possibile con i miei amici, con molto divertimento, ma anche per rafforzare la nostra fede», ha affermato. Filippo viaggia a Roma assieme al gruppo di giovani di Rivignano, una quindicina in tutto.

Filippo Benedetti

Verso la Porta Santa. «Con una preparazione interiore»

Martedì 29 luglio, al mattino, i giovani vivranno il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, dove giungeranno dopo una catechesi di preparazione. Alla sera, parteciperanno al Festival degli influencer cattolici, al termine della due-giorni del particolare Giubileo dei missionari digitali che lascia il testimone (parola non casuale) al Giubileo dei giovani.

Davide Todarello

«In Parrocchia ci siamo preparati al passaggio della Porta Santa riflettendo sul fatto che non è un rito magico, ma implica un passaggio tra “prima” e “dopo”» accenna Davide Todarello, 18enne udinese di San Paolino, che assieme alla comunità di Laipacco conta un gruppo di 28 partecipanti. «Questo passaggio tra dentro e fuori deve riflettersi anche nella nostra interiorità, va preparato spiritualmente». «Sono sicura – fa eco Gaia Fabris – che sarà una giornata molto intensa, sia per quanto riguarda la fatica, ma anche per le emozioni; penso che ne proverò di positive, perché comunque sarà un’emozione forte varcare la Porta santa».

Ci vuole coraggio

«Per me – conclude Todarello – la parola di oggi è “coraggio”. Per accogliere a cuore aperto le esperienze che il Signore mi mette davanti e non tirarmi indietro, perché potrebbero farmi molto molto bene».

Giovanni Lesa
Foto di Ilaria Bersan

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