«In tanti anni di impegno come operatore umanitario dentro contesti di crisi, una situazione del genere non l’avevo mai vista. La fame è utilizzata per controllare le persone e spostarle geograficamente. Il lavoro della Gaza Humanitarian Foundation va infatti contro ogni principio dell’aiuto umanitario. Per non parlare del fatto che si spara durante la distribuzione del cibo, in questo contesto ci sono già oltre mille morti e migliaia di feriti in poche settimane. Ho visto coi miei occhi i corpi dei bambini colpiti e non accidentalmente, ma con l’intento preciso di ucciderli. E pensare che di solito i più piccoli vengono risparmiati, qui, al contrario, sembrano essere il target, Gaza è diventata un laboratorio di disumanità. Ogni regola del diritto internazionale è infranta».
È un’analisi lucida e terribile quella di Loris De Filippi, fatta con lo sguardo di chi ha una lunga esperienza alle spalle e conoscenza diretta dei fatti. Analisi che abbiamo raccolto durante un recente incontro pubblico a Tolmezzo. Per vent’anni presidente di «Medici Senza Frontiere», oggi health specialist per l’Unicef, il friulano Loris De Filippi è da poco rientrato da nove mesi di lavoro nella striscia di Gaza. Giovedì 14 agosto alle 20.30, De Filippi sarà nel duomo di Nimis per una serata di informazione e preghiera organizzata dalla Parrocchia.
«È un incontro aperto a tutti e a tutte per capire insieme, in una dimensione comunitaria, la gravità di quello che sta accadendo a Gaza grazie alla testimonianza diretta di Loris De Filippi» spiega il parroco don Rizieri De Tina. «Quello che proviamo ogni giorno guardando i notiziari – osserva il sacerdote – è un profondo senso di angoscia e di impotenza. Sono tante le persone che si aspettano un segno anche dalla Chiesa, allora abbiamo pensato a questo momento in cui terremo insieme preghiera e informazione. Quando ho saputo che De Filippi era rientrato, l’ho contattato incontrando la sua immediata disponibilità. Ho avuto modo di parlare con lui e sono rimasto impressionato, quello che insieme agli altri operatori fa quotidianamente a Gaza è “Vangelo vivente”. Sarà importante ascoltare la sua testimonianza».
Anna Piuzzi